mercoledì 4 febbraio 2015

Tsipras, paravento per italiani inetti

Tsipras, uno di noi. Il problema è definire il "noi". Perché il nuovo leader greco ha caratteri che, presi uno alla volta, piacciono all'estrema destra e all'estrema sinistra, al centrodestra e al centrosinistra. Non piacciono a Sciolta civica e, probabilmente, a Passera. Ma prima che a qualcuno importi qualcosa di cosa piace o non piace a Passera, trascorrerà molto tempo. In fondo e' già un passo avanti: di fronte alla popolarità di un giovanotto straniero, i politici italiani nascondono l'invidia e fingono di apprezzare. Magari riusciranno a fingere anche di fronte al probabile successo di Podemos in Spagna. Ciò che, invece, non riescono proprio a fare e' seguire questi esempi vincenti. Una proposta coraggiosa, da parte dei politici italiani, e' esclusa a priori. Ridiscutere il debito o, perlomeno, i criteri per il suo pagamento? "Bravo Tsipras, vai avanti fu che a noi scappa da ridere". Metter fine all'austerità che ha massacrato l'Italia ed arricchito soltanto chi era già molto ricco? "Bravo Tsipras, bella idea, ma per la Grecia". In realtà tutti sperano che Tsipras fallisca. Che dimostri l'impossibilità di contestare gli squali della Troika. Certo, cambieranno nome al direttorio che organizza la macelleria sociale, ma il massacro sociale proseguirà. E se fallirà Tsipras, magari si esaurirà la spinta per Podemos. Così questi maledetti Paesi mediterranei rimarranno al loro posto di schiavi e non proveranno a contagiare le pecore italiane. Che, in ogni caso, non rischiano mai di essere contagiate da atteggiamenti coraggiosi. Le nostre pecore belano di fronte al burattino portasfiga o al vecchio esperto di cene eleganti, belano di fronte ad un presidente della Repubblica incensato - senza alcuna sua colpa, sia chiaro - da un esercito di leccapiedi di professione e per passione. Quelli che ricordano il fratello del presidente ucciso dalla mafia ma cancellano dalla storia, come facevano gli stalinisti con le foto di Lenin e dei compagni scomodi, il fratello che ha avuto una vita meno limpida (e non basta che sia stato assolto: i leccapiedi cancellano e basta). E allora tutti ad esaltare Tsipras e nessuno che si degni di presentar un programma coraggioso e credibile. Meglio gli slogan, meglio qualche strillo, meglio qualche comparsata urlata in trasmissioni tv che non hanno più seguito. Perché stilare un programma comporta fatica, servono idee, serve una conoscenza della realtà, servono studi. Viva Tsipras per mille anni, purché non combini qualcosa di buono.

2 commenti:

  1. sarebbe eccezionale se non ci metessi in mezzo sempre il Gigante Nano!!!
    Lui non ha mai leccato nessuno. Anzi!!!
    Alessandra Ginetto P

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  2. Tsipras è il solito cameriere dei banchieri messo lì per raccogliere e pilotare la protesta popolare come voluto dall'alto; esaminate il curriculum del ministro dell'economia che ha scelto, fotocopia del nostro padoan e tutto sarà chiaro.

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