giovedì 14 febbraio 2013

Ed ora l'Ue scopre di aver sbagliato tutto

Ci sono o ci fanno? Il super commissario europeo Rehn concede più tempo sugli obiettivi di deficit, in caso di frenata dell'economia. Eccoli, i grandi economisti europei, i commessi degli speculatori. Così intelligenti e preparati da non aver capito che l'attacco contro l'Italia, ma anche contro Spagna, Portogallo e Grecia, non sarebbe stato indolore. Ovviamente a loro, i commessi, non frega assolutamente nulla del dolore delle famiglie, dei disoccupati, dei piccoli imprenditori massacrati dal Befera di turno e dai Monti imposti ai vari Paesi. Loro, i commessi, si preoccupano solo degli effetti sulla Germania e, in misura minore, sulla Francia. E non avevano capito, gli esperti, che la brusca frenata italiana si sarebbe ripercossa sull'economia tedesca. Che frena. Il Pil della Merkelandia cala. E cala il Pil della Francia finta socialista. Dunque occorre correre ai ripari. Prevedendo maggiore flessibilità sugli interventi di rigore, accordando più tempo. Cioè tutte le concessioni che venivano negate alla piccola Grecia. Il problema vero non è che ci sia disparità di trattamento. Il dramma è che questi personaggi non hanno la più pallida idea di dove andare e di come andarci. Non hanno una visione del futuro, perché il loro futuro è deciso dagli speculatori che li hanno piazzati lì per obbedire, non per pensare. E loro, i commessi, riescono solo a decidere quale sub commesso nominare per guidare i vari Paesi dell'Unione. Ma un Pierlu Bersani che va a tranquillizzare questi personaggi nel suo tour tra i commessi dell'Ue, non è una garanzia per il rilancio dell'Italia. Non va a Berlino, Francoforte, Bruxelles, Londra a parlare con grandi economisti, ma con servitori più o meno sciocchi di un potere che non è per nulla oscuro. Non ci serve un'Italia normalizzata da questi commessi, non funziona un'Europa che si affida a questi signori.

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