martedì 27 gennaio 2015
Rosso-bruni ad Atene? No, ma si aprono prospettive in Europa
Ma come? Il compagno Tsipras, quello che canta Bella ciao, quello che rappresenta il modello vincente dei perdenti della sinistra italiana, dopo il successo alle elezioni greche non trova niente di meglio da fare che allearsi con i destri nazionalisti ellenici? Povero Civati, soprattutto povero Vendola. Oddio, basterebbe un po' di attenzione, qualche lettura non improvvisata, per scoprire che gli alleati indipendentisti non sono proprio uguali ad Alba Dorata. Purtroppo, per chi sognava una alleanza rosso-nera in grado di spiazzare davvero l'Europa dei banchieri e degli sfruttatori. Ma per i politici italiani, ignoranti e provinciali, e' già un colpo al cuore. Per non parlare dei media, alle prese con l'ordine di scuderia di cominciare a criminalizzare l'alleanza rosso-bruna. Bruna? Certo, bisogna evocare le camicie brune, tanto per mettere le mani avanti. Poi, se Tsipras svenderà il trionfo e si accontenterà delle briciole, tutto andrà a posto e si rivaluteranno anche gli Indipendentisti ed il loro buon senso. In caso contrario i "bruni" saranno colpevoli di ogni nefandezza, di irresponsabilità. Nel primo caso Alba Dorata si troverà nelle condizioni ideali per tornare a crescere, ed in misura decisamente maggiore. Diventerà l'unica speranza per una Grecia alla fame. Nella seconda ipotesi saranno le destre europee meno radicali (cioè quasi tutte) ad avere un'occasione storica ed irripetibile. Certo, Tsipras ha dimostrato una capacità di movimento del tutto ignota alle sinistre italiane, francesi o tedesche. Improponibile, in Italia, un accordo nazionale tra Sel e Lega o Fdi. Così come in Francia tra i socialisti e Fn. 70 anni di antifa' militante hanno creato riflessi condizionati anche tra i giovani aspiranti leader di una eventuale nuova sinistra. Ma una Grecia che, con questa alleanza, dovesse riuscire a fare arretrare gli sciacalli di Bruxelles, tirerebbe la volata a Marine Le Pen e Salvini, dimostrando che il populismo non è inutile e velleitario, ma utile e vincente. Purché, e qui arrivano i problemi, sia accompagnato da proposte serie, concrete; da analisi corrette, basate su studi. Il voto "di pancia" va bene, ma poi servono idee al posto degli slogan. Inutile andare in tv con atteggiamento perennemente arrabbiato con il mondo intero quando, poi, non si è in grado di passare dalla rabbia alla proposta.
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