mercoledì 11 marzo 2015
Tosi e tangenti in attesa di una violenza: il percorso già disegnato contro Salvini
Salvini contro Tosi: uno scenario scontato, un finale già scritto. La Lega cresceva troppo nei sondaggi ed andava stoppata. In qualsiasi modo. Così partono le voci su una micro tangente versata ad un ex leghista a Torino nell'ambito di una vicenda legata alla costruzione del grattacielo regionale dove lo scandalo, ovviamente messo a tacere, riguardava le scelte dell'ex governo regionale guidato dalla sinistra. Bastava? No. Ed allora l'inevitabile assoluzione di Berlu, con la speranza di rimettere alla guida del centrodestra un vecchietto ormai bollito ed interessato solo agli affari di famiglia. Ma il tocco finale (per ora, perché altro si inventeranno) e' stato lo scontro interno alla Liga Veneta ed alla Lega nel suo complesso. Da un lato Salvini, alleato con le destre e con l'appoggio di Berlu. Dall'altra Tosi, aspirante leader di un fronte che comprenda Alfano, Casini, Passera. Senza alcuna chance di successo in Veneto, ma con la prospettiva di far perdere Zaia e Salvini, consegnando la regione alla tutt'altro che entusiasmante Moretti. Ma in ballo non c'è il Veneto, c'è la leadership di tutta un'area. E c'è il posizionamento di quest'area. Salvini ha la necessità di spostarsi a destra, in questa fase, per azzerare Berlu e conquistare la leadership di tutta l'area. Dopo, ma solo dopo, potrà anche volgere lo sguardo verso un'area più moderata in cerca di una ragione per esistere. Ma diventa difficile pensare ad accordi con Alfano, dopo tutti gli insulti di questi tempi. Certo, Alfano e' ponto ad ingoiare tutto in nome di una poltrona, ma quella gliela fornisce già il governo del Pd. E Tosi in questa campagna elettorale diventerà il nemico numero 1, rendendo difficile un accordo successivo. Ora manca soltanto qualche atto di violenza da parte di un ragazzotto idiota che sostiene Salvini ed il massacro mediatico sarà completato. Perché un imbecille violento, che non capisce la situazione, si trova sempre, per la gioia di chi deve ridimensionare l'opposizione. Alternative? Magari mettersi a lavorare sulle proposte, sulle idee. Superare gli slogan per scoprire i problemi ed individuare le soluzioni.
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