venerdì 12 ottobre 2012
Al buio, senza soldi, ma entusiasti dei tecnici
Avranno tanti difetti, i ministri del governo Monti, ma sono battutisti formidabili. Se solo l'informazione non fosse così zerbinata, ci sarebbe spazio per grasse risate come ai tempi di Berlusconi. Con chi cominciare? Magari con Fabrizio Barca (sì, è un ministro, anche se non se ne accorge nessuno) che va in tv a spiegare come saran belle le città con le luci spente. Si potranno rivedere le stelle. Manca solo che prometta il ritorno delle lucciole. Della criminalità che si avvantaggerà del buio, Barca non sa nulla. Degli incidenti provocati dal buio in strade piene di buche, manco una parola. E nessuno che osi contraddirlo. Ma poi ci si mette anche Grilli. Con quella faccia triste spiega che la fuga di capitali dall'Italia, pari a 235 miliardi, è avvenuta nel primo semestre. Poi si è fermata. Magari perché son finiti i soldi da nascondere all'estero? 235 miliardi: il 15% del Pil, manovre su manovre. Soldi che i tecnici han fatto evaporare, che han permesso uscissero dall'Italia. E nessuno fiata. Meglio controllare se il bar ha dato lo scontrino per un caffé. Ma poi arriva lui, il Grigiocrate in persona, e ribadisce che il suo governo di tecnici è più amato rispetto a qualunque politico, nonostante la macelleria sociale. Magari perché i grandi giornali sono schierati a sostegno del Monti, del Monti bis e del Monti ter. Magari perché le tv fanno a gara nello sdraiarsi di fronte ai tecnici. Magari perché i politici ignorano il soft power e dedicano i soldi a ostriche e Suv. Magari perché questo non è un grande Paese.
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