lunedì 12 novembre 2012
I media ignorano i poveri e ridono a comando per le battute infelici di Monti
Da un lato il grigiocrate Monti che concede, magnanimamente, la sua disponibilità a guidare il futuro governo. Ovviamente senza dover sottostare a quel rito barbarico e populista che sono le elezioni. Dall'altro le code sempre più lunghe di fronte ai punti in cui, in ogni città, si distribuisce qualche razione di cibo al crescente esercito di poveri e disperati. Ma l'aspetto più disgustoso, in questa situazione, è il comportamento dei media. Servili, zerbinati, entusiasti di fronte a qualsiasi banalità di Monti o della sua squadra di incompetecnici. Totalmente ciechi di fronte alla disperazione quotidiana della gente normale. Onore al merito a Del Debbio, che invece i temi della povertà ha il coraggio di affrontarli. Ma gli altri colleghi? E' squallido sentirli ridere a comando per battute montiane prive di ogni umorismo. E' indecente vedere l'indignazione generale perché alla figlia della Fornero è stato scritto che, se vince la rivoluzione (e quando mai?), saranno cazzi amari. Ma tutti questi giornalisti indignati non sprecano una riga per indignarsi di fronte alle porcate di un governo che crea disoccupazione, disperazione, suicidi. Quando si rottameranno i politici incapaci e gli incompetecnici, bisognerà anche rottamare un esercito di giornalisti servi di qualsiasi potere
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