giovedì 26 aprile 2018
Fico o i tecnici? Il disastro annunciato
Finita l’orgia dei festeggiamenti per la sconfitta contro Pirro (o erano per le guerre Puniche?), oggi si saprà se il tentativo di formare un governo 5 Stelle- Pd può proseguire, mettendo da parte il bugiardissimo e il giglio tragico, oppure se la palla tornerà a Mattarella. Che, anche in questa circostanza, ha ampiamente dimostrato di non essere super partes, d’altronde solo le anime belle credono ancora all’imparzialità del Colle. In Italia gli arbitri sono malati di sudditanza psicologica e il Quirinale non fa eccezione. Se poi la coalizione di centro destra, per accontentare il bollito di Arcore e il gruppo Dudu, fa di tutto per non andare al governo, è evidente che Mattarella si ritrova con tutti gli alibi a disposizione per fare ciò che gli pare. E se il tentativo di Fico non andrà a buon fine, c’è sempre la minaccia di un governo del presidente, affidato ai tecnici imposti dalla Troika e sostenuto da Berlu, dal Pd, da tutti quelli che si sentono “responsabili” o che, semplicemente, vogliono rimanere in Parlamento per tutta la legislatura. In tutto questo rabel manca un protagonista: il popolo italiano. Che viene chiamato al voto per poi essere ignorato ad urne chiuse. Un governo del presidente significherebbe stangate a raffica per accontentare Bruxelles e il Fondo monetario internazionale. Hanno già chiesto nuove tasse, una patrimoniale, una riduzione delle pensioni. Per il nostro bene, sia chiaro. Mentre un governo 5 Stelle-Pd vorrebbe dire porte spalancate all’invasione e nuove stangate per mantenere le grandi risorse. Non a caso sono ripresi, indisturbati, gli sbarchi di clandestini. Eppure il “duro” Minniti è ancora in carica come ministro dell’Interno. Prospettive allarmanti per le quali si può ringraziare Berlu, Dudu, Gianni Letta e Confalonieri. Ma loro si salveranno mentre gli altri italiani si arrangeranno
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