mercoledì 2 settembre 2015
Il bluff della ripresa e la disinformazione
Pil in crescita dello zero virgola poco più di niente. Ma è bastato questo modestissimo risultato per provocare l'entusiasmo smodato dei professionisti della dis informazione. La grande ripresa, il crollo della disoccupazione, il boom del mercato dell'auto. Una infinita' di menzogne, un'orgia di servilismo. Una ripresa vera deve superare il 2% di Pil annuo mentre l'Italia non arriverà neppure all'1%. E il crollo della disoccupazione? Quella giovanile supera il 40%, quella complessiva non tiene conto degli sfiduciati, cioè di coloro che il lavoro non lo cercano neanche più e, di conseguenza, non rientrano negli elenchi ufficiali dei disoccupati. Quanto al boom del mercato dell'auto, nell'ultimo mese e' cresciuto del 10% mentre nei mesi precedenti era cresciuto del 15%. Boom o sboom? Ed in ogni caso si resta abbondantemente lontani dagli anni ante crisi, con un calo più vicino al 40 che non al 30%. Ma tutto ciò pare interessare poco gli apologeti del bugiardissimo. Tutto va bene e le notizie sugli anziani massacrati da un invasore non vengono neppure degnate di un commento dal premier. Volete l'Italia maglia rosa in Europa? Per colorarla serve un po' di rosso sangue, fatevene una ragione. E non protestate, se no il cialtrone di turno vi accusa di essere sciacalli. Se invece fate notare il bluff economico, siete gufi. Il bestiario del bugiardissimo. Che ora avrà anche l'alibi per una marcia indietro su Imu e Tasi: l'Europa non vuole. Si arriverà magari a un compromesso, ma ogni tassa rimasta sarà colpa dell'Europa, mica del premier. Lo difendono i giornali dei soliti potentati, lo difendono le tv, pubbliche e private. A partire proprio da quelle di Berlu che continua a giocare su due fronti. Contro il bugiardissimo nelle interviste, a favore del grande premier illuminato e geniale con le reti Mediaset. Intanto anche Grillo si è svegliato dal letargo estivo e pare, finalmente, meno entusiasta dei suoi grillini. Potrebbero esserci cambiamenti positivi. Le destre? Aspettano. Settembre e' appena iniziato, lo strascico delle vacanze si fa sentire. Per mettere a punto un'analisi serve molto ma molto tempo. Se ne riparla a fine mese. Forse.
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La menzogna è doppia, se pensiamo che la disoccupazione è diminuata, giacché, grazie (si fa per dire...) al jobs act, un solo posto di lavoro è stato "ripartito" almeno in due... sfruttando l'azzeramento dell'art. 18!
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