venerdì 9 marzo 2018
Modello povertà greca anche per l’Italia: arriva Varoufakis
Yanis Varoufakis è vivo e lotta insieme a noi. Il finto oppositore greco della Troika, l’ex ministro che ha consegnato la Grecia nelle mani dei macellai di Bruxelles e Francoforte, è pronto a ritornare in campo. Partendo dall’Italia con un progetto di partito transnazionale in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Insomma, come fregare altri popoli disperati per poi consegnare le loro teste ai carnefici. Che è poi quello che ha fatto Varoufakis insieme a Tsipras, per poi dimettersi e lasciare il lavoro sporco ai compagni di Syriza. Il risultato è un Paese, la Grecia, che vede crescere il Pil insieme al numero di abitanti costretto a sopravvivere al di sotto della soglia di povertà. È la ricetta malata di una Unione Europea fallimentare che vuole provare a ripetere l’esperimento in Italia. In teoria le polemiche di Varoufakis sono sensate, giuste, intelligenti. Peccato che affidare le ricette giuste ai medici sbagliati non porti a grandi risultati. Occorre rivedere completamente i fondamentali dell’Unione Europea. Cambiare completamente le basi per far sì che il progetto non solo sopravviva a se stesso ma cresca e si rafforzi. Con un traino tedesco? Probabilmente è inevitabile, considerando i rapporti di forza. Ma sino a quando Berlino farà dell’ottusità e della prevaricazione nei confronti degli altri Paesi europei la sua stella polare, l’Unione non potrà decollare. Non basta una alleanza di facciata con un Macron tanto appariscente quanto impalpabile. Sia perché la Francia poco può incidere sugli altri Paesi, avendo da tempo perso fascino e potere, sia perché nel resto d’Europa cresce l’insofferenza verso politiche dell’Unione che rispondono solo agli interessi di Berlino ed alla stupidità politicamente corretta dell’Italia. A partire dall’immigrazione per proseguire con i vincoli di bilancio passando per le politiche agricole e gli accordi internazionali. Varoufakis punta sulla disinformazione italiana per far passare parole d’ordine utili al suo partito transnazionale. È però un esempio, quello relativo ai movimenti politici che varcano i confini, che anticipa i tempi e che, come sempre, vede in ritardo i partiti tradizionali.
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