giovedì 22 dicembre 2016
Delinquente, terrorista, ma sempre una "grande opportunità"
La storia di Anis Amri, il tunisino accusato di essere il responsabile della strage di Berlino, è l'emblema della totale incapacità europea di contrastare delinquenza e terrorismo. Tutti paralizzati dal politicamente corretto e dalla paura delle reazioni di quella banda di cialtroni radical chic che si considerano una casta privilegiata di opinionisti e di intellettuali. Dunque il tunisino arriva in Italia con il classico gommone. Quello che, spiegano lorsignori, non verrebbe mai utilizzato dai terroristi. E, in effetti, all'epoca Anis non era un terrorista. Ma non fuggiva da inesistenti guerre in Tunisia. Fuggiva dalla galera perché già al suo Paese aveva iniziato a fare il delinquente. Davvero una grande risorsa per l'Italia, davvero una grande opportunità, con la speranza che un giorno ci avrebbe pagato le pensioni. Nel frattempo arriva e mente sull'età, per ottenere l'accoglienza riservata ai minorenni. Ma lui è già maggiorenne. E tanto per farsi notare incendia subito il centro di accoglienza dove è ospitato a spese nostre. Si vede che l'aragosta a pranzo non gli era piaciuta. O forse i programmi in Tv non erano di suo gradimento. Accumula qualche altro reato, la grande risorse, e finisce in galera. Quattro anni senza riuscire a convincere la Tunisia a riprenderselo, tanto per chiarire la capacità italiana di farsi valere sulla scena internazionale, anche nel Mediterraneo. Poi Amri esce, con immancabile decreto di espulsione che, immancabilmente, non viene fatto rispettare. Mica è un italiano che deve rispettare le leggi, lui è un'opportunità. Che, per fortuna, decide di andare a far danni in Germania. Si avvicina ai terroristi e gli inquirenti tedeschi lo sanno. Ma Merkel ha deciso che tutti gli invasori sono i benvenuti, anche se delinquenti con aspirazioni terroristiche. Dunque niente rimpatrio in Tunisia e neppure un rinvio verso l'Italia. Non ci sono le condizioni, secondo gli accoglienti tedeschi. Che ora scoprono gli effetti devastanti dell'accoglienza. Ma non dobbiamo chiuderci, ordinano i cialtroni politicamente corretti. Tutt'al più chiudiamo i mercatini di Natale o li blindiamo. Sai che bella festa, tra blocchi di cemento e poliziotti con i mitra. Mentre l'arcivescovo di Torino e la Compagnia di Sanpaolo (la fondazione bancaria) mettono a disposizione edifici e denaro per accogliere i migranti e per trovare loro un lavoro. E gli italiani? Possono tranquillamente andarsene all'estero, sperando di non finire schiacciati da un camion a Berlino o sul lungomare di Nizza.
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