giovedì 29 dicembre 2016

Inps preoccupata: chi ha pensioni alte vive più a lungo

Meno male che Boeri c'è. Tito Boeri, il presidente dell'Inps, ha indicato chiaramente come superare la crisi italiana, come ridurre il debito e ripartire. Un metodo semplice e, senza alcuna ironia, di sicuro successo. E' sufficiente far morire prima gli anziani. In altri tempi si sarebbe definita la proposta di Boeri come eugenetica o come genocidio di massa. Ma nel tempo dei mercati imperanti diventa una ricetta brillante, da vero economista. Potrebbe persino aspirare al Nobel. Dunque Boeri ha illustrato alcuni dati che, onestamente, erano abbastanza intuibili. Al crescere dell'assegno pensionistico corrisponde anche un allungamento degli anni di vita. Chi incassa di più può permettersi di curarsi, di mangiare e bere meglio, di soggiornare in località turistiche dove l'aria è più salubre rispetto alle città inquinate e dove la criminalità non rappresenta un pericolo costante con cui fare i conti. Dopo una vita di lavoro, dunque, ci si può godere una serena vecchiaia. Ma questo non va bene per i conti dell'Inps. Perché Boeri preferisce i pensionati più poveri, quelli che ricevono un assegno minimo e non possono curarsi adeguatamente, magari costretti a racimolare gli avanzi al termine di qualche mercato rionale. Quelli che vivono, male, con il terrore di non riuscire a pagare il riscaldamento o la bolletta della luce. Quelli che vivono in quartieri degradati, dove la criminalità alloggia sullo stesso pianerottolo. Quelli che, in pratica, vivono male e crepano presto. E non vale fuggire all'estero, in Paesi come il Portogallo dove l'assegno pensionistico italiano arriva "pieno", senza il furto delle tasse. Perché il pensionato italiano in fuga, anche con un assegno basso, rischia di vivere bene all'estero e di morire tardi. Bisognerà tagliargli la pensione, in modo che viva male anche negli altri Paesi. Eppure, di fronte a questo elogio dello sterminio degli anziani, tutti hanno taciuto. Istigazione al massacro? Macché, semplice politica economica di buon senso. E allora possiamo procedere su questo sentiero del risparmio. Magari eliminando fisicamente l'anziano il giorno successivo alla sua uscita dal lavoro. O, meglio ancora, il giorno precedente. Così si evitano le inutili ed ipocrite feste di addio con i colleghi, un insulto alla produttività. I vecchi asini e muli che non servono più vengono accolti in apposite strutture dove possono trascorrere serenamente gli ultimi anni dopo una vita di fatica. Gli anziani umani devono essere abbattuti quando non servono più, per non appesantire i conti dell'Inps e per non ridurre i compensi di Boeri

2 commenti:

  1. Si dovrebbe applicare la legge del villaggio Shinshu che obbliga le persone che compiono settant'anni a recarsi a Narayama, una montagna dove devono attendere la propria morte. La morte di un vecchio significa la possibilità per un giovane di sopravvivere. Quando sei pronto ti spezzano i denti davanti come atto simbolico che prelude alla futura dipartita. Come nel film "La ballata di Narayama". Forse Boeri lo ha appreso in Giappone. Io ho ancora quattro anni di buono...

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