lunedì 16 novembre 2015
I terroristi francesi, figli dello ius soli
I terroristi, in Francia, erano figli dello ius soli, oltre che figli di puttana. Quel meraviglioso ius soli che, secondo i buonisti, dovrebbe permettere agli invasori di integrarsi e, al contrario, permette loro di disintegrarsi durante gli attentati. Un totale fallimento delle politiche di accoglienza, di ospitalità. "I terroristi erano francesi", ci spiegano. Invece no. Non erano francesi. Erano solo nati in Francia ed avevano la cittadinanza perché gli idioti gliela avevano regalata, o imposta. Forse uno degli attentatori era anche arrivato come profugo, passando attraverso la Grecia, secondo quanto sostiene il governo di Atene. Tanto per chiarire che, accogliendo tutti, non arrivano solo medici ed ingegneri. Eppure, di fronte al completo fallimento francese, qualche ottuso continua ad insistere per imporre anche in Italia lo ius soli. Accompagnato, ovviamente, dalla delirante ignoranza di un corpo docente che, in troppe scuole, vieta ai bambini italiani (quelli italiani davvero) di mangiare il prosciutto per non offendere i futuri italiani finti. Quel corpo docente che vieta presepio ed albero di Natale, che vieta le recite, che vieta le visite alle mostre dove sono esposti quadri con un crocifisso. Ecco, forse la differenza maggiore con la Francia e' proprio questa: oltralpe vogliono un Paese laico e se nelle scuole vietano una maglietta con un simbolo cristiano, vietano anche il velo islamico o il turbante. Tutte le religioni al bando, sino a quando non si scoprirà che "Sottomissione", il libro di Houellebecq, non è un romanzo ma un saggio profetico. Nel frattempo le banlieues si trasformano in ghetti, voluti da chi sta all'interno perché non vuole rapporti con l'esterno. Non un problema solo economico, ma soprattutto culturale. Ogni banlieue una nazione. E i francesi figli dello ius soli rifiutano la Francia, fischiano la marsigliese, odiano i francesi veri. Possono anche avere qualche ragione, visto che la Francia si è scelta come presidente il fratello meno furbo di Ignazio Marino. Un presidente che ha scatenato l'offensiva in Siria senza colpire nulla ma provocando la reazione dei terroristi. E dopo, solo dopo, ha scoperto che l'Isis poteva persino essere bombardata a Raqqa, nella sua roccaforte. Strano che, sino a venerdì, fosse impossibile. Magari, se succedesse qualcosa anche in Italia, il bugiardissimo potrebbe scoprire che i sauditi a cui è andato a baciare la pantofola, finanziano il terrorismo. Ma solo dopo, sia ben chiaro.
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