giovedì 22 febbraio 2018
Avanti al centro, sino al burrone
Gli opposti estremismi. Sembra di essere tornati ragazzi. E la soluzione, dopo decenni, è sempre la stessa: avanti al centro. Come se questo stramaledetto centro non fosse il responsabile vero degli scontri, come se questo stramaledetto centro non fosse il responsabile del disastro italiano, della libera crescita delle mafie, del declino, della povertà. Ma il centro, dove si affollano anche Boldrine e Grasso, sa perfettamente che le balle elettorali non bastano più per convincere un popolo vigliacco e rassegnato. Un popolo, però, che rischia di trasformare la rabbia impotente in un voto anti sistema. Un voto assolutamente inutile, quanto ad effetti concreti. Ma il centro, altro modo per definire quello che è semplicemente il sistema consociativo di potere, non sopporta neppure di essere preso a schiaffi metaforicamente nelle urne. Dunque si inventa un pericolo cartaginese, una minaccia del Barbarossa, una invasione napoleonica, una insorgenza fasssista. E schiera i suoi uomini della disinformazione in tv e sui giornali. D’altronde è stato il sistema consociativo a piazzarli, a vezzeggiarli, ad arricchirli. Ora tocca a loro dimostrarsi utili ed ubbidienti. Come gli utili idioti che, in nome della lotta contro Silla o contro il fasssismo, aggrediscono, picchiano, devastano. L’importante è spaventare il popolo dei conigli, cancellare la rabbia e trasformarla in paura dei cartaginesi. Una storia già vista. Con decine e decine di morti. Ma al centro non interessano i morti, tanto mica muoiono i personaggi del sistema consociativo. Ed i disinformatori avranno finalmente qualcosa di interessante da scrivere per tentare di frenare il crollo delle vendite dei giornali e la fuga dalle tv di regime. Perché continuare ad inventarsi miracoli economici nazionali mentre gli italiani sono sempre più in difficoltà, diventa sempre più difficile e meno credibile. Un po’ di violenza tra opposti estremismi è la soluzione, la panacea. Armi di distrazione di massa che, per essere credibili, si trasformano in armi vere con l’avvicinarsi del voto. La violenza di piazza può essere combattuta con l’inciucio. Ce lo chiede l’Europa, ce lo chiedono i responsabili, ce lo chiedono le istituzioni. Insomma, ce lo chiedono tutti i colpevoli del disastro italiano. Avanti al centro, sino al burrone
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