giovedì 1 febbraio 2018
Solo lavoro in nero per gli italiani
Padoan, Gentiloni e ovviamente il bugiardissimo, con la sua corte, ci avevano magnificato la prodigiosa crescita italiana, merito di questo governo di esperti e competenti. In effetti una grande crescita l'hanno davvero ottenuta: quella del lavoro nero. Già, perché la riduzione delle retribuzioni, favorita dall'invasione che aumenta la concorrenza tra i lavoratori, non bastava più. E così si è fatto crescere il lavoro irregolare che non solo elimina il costo dei contributi ma che arriva anche a dimezzare la retribuzione netta. Siamo sempre più lontani, insomma, dai livelli di redditi di dignità, cittadinanza o inclusione (ogni partito ha la sua definizione) che verrebbero garantiti a chi non fa assolutamente nulla. Adesso le statistiche ci raccontano che sarebbero 3,3 milioni gli sfruttati senza contratto e senza garanzie, lavoratori in nero che accettano condizioni assurde pur di avere un'attività. E tra gli occupati regolari aumentano quelli con contratti a tempo determinato, senza garanzie per il futuro. Davvero una dimostrazione di grande capacità e competenza da parte di questo governo e della società civile che lo appoggia. Non basta il servilismo delle reti pubbliche e del Tg5 per nascondere una realtà che, al contrario, è ben nota alla gente normale. E se il lavoro nero cresce, è evidente che cali la disoccupazione ufficiale poiché si riduce il numero di chi è presente nelle liste ufficiali di ricerca del lavoro. Ma è anche evidente che, su queste basi, pure la povertà è destinata ad aumentare. Se non si vive decentemente con le retribuzioni regolari, è facile immaginare come possano sopravvivere i lavoratori sottopagati e in nero. È facile immaginare quali opportunità per costruire una famiglia abbiano questi sfruttati. Ed è anche facile immaginare con quale entusiasmo questi sfruttati affronteranno il voto del 4 marzo. Il crollo del Pd ipotizzato dai sondaggi si lega anche a questa realtà molto distante dalle narrazioni di comodo. Ma bisognerà vedere se le promesse elettorali di Berlu saranno convincenti o saranno considerate le consuete menzogne irrealizzabili e lontanissime dalla realtà
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