lunedì 13 novembre 2017
Migranti per guerre? No, per Wi-Fi
Questa volta arriva il giro di vite. Persino il governo e la maggioranza che lo sostiene si sono resi conto che non è più possibile tollerare l'arroganza e la violenza delle grandi risorse boldriniane. L'ultimo caso, per ora, si è verificato in Campania, in una struttura che ospitava un gruppo di risorse impegnate a pagare la pensione agli italiani. Un giovane, in arrivo da un Paese dove non ci sono guerre e neppure carestie, ha iniziato a distruggere la struttura di accoglienza. Perché? Per protestare contro le inumane condizioni di vita. La cooperativa che si occupa dell'accoglienza è subito intervenuta (mica come succede per il disagio degli italiani che possono attendere, invano, anche alcuni anni), ma ha scoperto che la struttura era perfettamente in regola, che i pasti distribuiti quotidianamente erano di buon livello. E allora perché protestava la grande risorsa? Per la mancanza del Wi-Fi. Per questo ha distrutto la struttura. Dopo i migranti per le guerre, per la fame e per l'emergenza climatica, abbiamo da mantenere i migranti del Wi-Fi. Sono passi avanti. Questa volta, però, la grande risorsa deve aver esagerato perché gli e' stato comunicato che avrebbe dovuto andarsene. Ovviamente nessuno ha provveduto a far rispettare la decisione, in Italia le espulsioni si annunciano ma non si eseguono, così il giovane ha proseguito a far casino sino ad aggredire il titolare della struttura che gli ha sparato. Lo sparatore è in carcere, la grande risorsa in ospedale. Dove si spera che abbia il Wi-Fi a disposizione gratuitamente. Eppure, di fronte a vicende come questa, c'è ancora qualcuno che si interroga sulla crescente rabbia europea nei confronti del permissivismo italiano in materia di migranti. Una rabbia che aumenta ogni volta che Gentiloni dichiara pubblicamente che l'Italia è l'unico Paese che fa qualcosa per aiutare gli allogeni. Sì, li fa arrivare, li mantiene e spera che se ne vadano di nascosto in altri Paesi europei. Provocando buchi colossali nei nostri conti pubblici, un peggioramento del servizio sanitario nazionale, una emergenza abitativa, un incremento delle violenze e dei soprusi. La rabbia cresce, perché non si capisce il diritto a cellulari di ultima generazione, pagati dai contribuenti italiani, per chi sostiene di fuggire dalla fame. Dovrebbe essere sufficiente un pasto, ma anche su questo nascono proteste continue quando le grandi risorse pretendono menù personalizzati. Si sta esagerando, ma il governo non va oltre alla minaccia di interventi contro chi delinque. Nella realtà non si fa nulla. In attesa che il diritto al Wi-Fi venga sancito per legge.
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