sabato 29 settembre 2012

Cupio servendi? Da La Stampa alla Cei, cresce l'esercito al servizio di Monti

La Stampa dedica le 6 prime pagine agli scandali della politica. Le due successive agli elogi sperticati verso Monti. Non una parola sugli effetti disastrosi del professore al servizio della speculazione. Ignorato l'aumento dell'indebitamento, l'incremento della disoccupazione, il numero dei suicidi per disperazione economia. Nulla di nulla. Anzi, si riporta pure la benedizione del Vaticano: la "disponibilità" di Monti per un governo bis sarebbe, secondo Avvenire, <un altro servizio reso al Paese>. E meno male che non chiariscono quale sia, il Paese. Il Vaticano perché ha ottenuto clemenza sull'Imu? Gli Stati Uniti che sono il Paese dove Monti va a prendere ordini? La city di Londra, altro suo referente per distruggere l'Italia? Mah, meglio non chiarire. Ma secondo La Stampa anche monsignor Crociata, segretario generale della Cei, avrebbe benedetto Monti (ne ha bisogno) spiegando che sarebbe una soluzione per superare la crisi. Non c'è dubbio: Monti spedisce al Creatore, grazie ai suicidi, alla povertà e all'impossibilità di curarsi adeguatamente, un esercito di buoni cristiani. E allora, alleluia!

venerdì 28 settembre 2012

Pdl e Pd vogliono il Monti bis? Chiarire subito

Mario Monti, l'uomo della Goldman e della Trilateral, vola a New York, incontra Soros e, casualmente, decide di offrire la propria disponibilità per guidare ancora il governo italiano. Senza elezioni, per non sprecar soldi e non far perdere tempo prezioso agli italiani che devono lavorare e non possono affaticarsi in inutili pensieri sulla politica. I mercati, ossia gli speculatori, vogliono il professore, perché esegue i loro ordini e porta avanti la strategia di distruzione dell'Italia, per avere aziende da acquistare a basso costo e masse di lavoratori disperati e da sfruttare. Ma se i mercati hanno i loro interessi, i politici dovrebbero avere interessi diversi. E non basta la sfumata irritazione di Bersani o il silenzio di Berlusconi. Lasciamo perdere il politico di servizio, Casini, sempre agli ordini dei mercati esteri. Ma il Cav, che tuona contro l'euro e contro le tasse, contro la Germania e contro la Francia, dovrebbe avere il coraggio di trarre le conseguenze. Se la politica di questo governo è disastrosa, e lo è, abbia il coraggio di togliere l'appoggio. Ora, non a primavera. E se ne freghi di gente come Frattini, uno dei responsabili del disastro. Idem per Bersani. Non si fermi a smacchiare i leopardi, provi a fare qualcosa di sinistra. Tolga la fiducia al governo della macelleria sociale. Se no, entrambi, non potranno presentarsi a chiedere voti. Chiariscano subito se esiste una prospettiva del Monti bis, se appoggerebbero un altro governo tecnico. E se taceranno, si spera che dai loro partiti escano, SUBITO, tutti coloro che non sono d'accordo e provino a costruire qualcosa di nuovo

giovedì 27 settembre 2012

Monti non si candida, perché gli fa schifo il popolo. Ma è pronto a proseguire

L'eroico Grigiocrate Mario Monti è pronto al sacrificio supremo. Quello della sua vita? Macché, quello delle nostre vite. E per questo, "se servirà", sarà pronto a guidare ancora l'Italia. Perché il fondo non l'abbiamo ancora toccato e lui, a fondo, ci vuol portare davvero. Dunque non si candida, perché la democrazia - questa inutile formula che assegna al popolo dei diritti - non gli piace. Ma è disponibile ad essere cooptato, come sempre. Dunque o i partiti si mettono d'accordo nell'offrirgli subito la poltrona, oppure i mercati ci puniranno. Un po' di sana speculazione, un'impennata dello spread ed è fatta. Pdl e Pd, insieme ai camerieri dell'Udc, lo richiameranno a gran voce. Salvatore della Patria? No, saccheggiatore per conto dei mercati. Ma, a questo punto, è inutile andare al voto. Ce lo chiederanno i mercati, di rinunciare. Per risparmiare e dare più soldi agli speculatori. Tanto i signori che han votato la fiducia a questo governo, con che faccia potrebbero chiedere un voto per riconfermarlo?

Monti annoia l'Onu, ma i media italiani non se ne accorgono

L'informazione di servizio, nel senso che è al servizio del potere, continua a far danni senza alcun senso del ridicolo. Le immagini del grigiocrate Monti all'Onu non collimavano con le analisi dei giornalisti televisivi? Pazienza: peggio per le immagini. Così si potevano ascoltare i commenti entusiastici dei giornalisti italiani per un discorso "senza mezzi termini", che lasciava il segno, forte, serio, magari anche sobrio. E le immagini mostravano il delegato portoghese che sonnecchiava annoiato mentre un collega asiatico era attentissimo nel mettersi il collirio. Deve essere questo il ritrovato prestigio internazionale di Monti e dell'Italia. Ma il servilismo proseguiva nella spiegazione dell'ennesimo incremento dello spread italiano. Colpa di Monti? Macché, della Spagna. I timori sull'economia del Paese iberico spediscono all'insù lo spread di Madrid, ed è logico. Ma spingono anche quello italiano, e non è proprio così logico. Perché se la situazione spagnola avesse effetto sull'Europa, le ripercussioni ci sarebbero state su tutti i titoli. Invece no. Ma guai a dire che le politiche del governo italiano sono fallimentari.

mercoledì 26 settembre 2012

Silviuccio Schettino, naviga a vista e trova lo scoglio Boccassini

Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia. I pidiellini, così refrattari alla cultura, dovrebbero almeno provare a ricordarsi la vecchia saggezza popolare. Invece niente. Silviuccio si è persino messo a sberliccare il grigiocrate Monti, pur di ottenere qualche corsia preferenziale sul lato giudiziario. Appunto: il processo per la videnda del presunto ricatto Dell'Utri si sposta a Milano. Affidato a chi? Ma a Ilda Boccassini, ça va sans dire. Insomma, una clamorosa presa i fondelli. Strameritata, visto il servilismo messo in campo. E il direttore del Giornale, Sallusti? Condannato. Così Silviuccio impara a non aver fatto la riforma della giustizia. Ed impara a sostenere Monti, quasi fosse un Casini qualunque. La corenza, poi, è massima: Monti potrebbe essere il futuro premier, seccondo Silviuccio. Perché la politica del grigiocrate va bene così. Va così bene che Silviuccio promette di eliminare l'Imu, ossia un caposaldo delle misure montiane. Insomma, si naviga a vista. Un po' come Schettino

Assessori maleducati, senza rispetto per la plebe

Non hanno capito niente. Politici arroganti che continuano a far finta di nulla, a credere che tutto sia come prima. Ad illudersi di ritrovarsi, alle prossime elezioni, con il culo sulla poltrona, quale che sia. L'assessore al Turismo del Piemonte, Cirio, deve intervenire ad una conferenza stampa sul tartufo? Annunciata dal suo assessorato? Bene, non interviene. Per "altri impegni sopraggiunti improvvisamente". Capita. Ma l'assurdo è che Cirio, non nuovo a ritardi alle sue conferenze stampa, non si è neppure degnato di inviare qualcuno. La funzionaria regionale che l'ha sostituito si è presentata con 1 ora di ritardo. Tutto normale, per loro. I sudditi possono attendere. Perché loro, politci ed entourage, hanno impegni più importanti. Eppure basterebbe un po' di educazione. Ma evidentemente è pretendere troppo. Forza Cirio, il ritorno a casa si avvicina. definitivo

Cambiare la scuola per distruggere l'Italia

Il ministro Profumo vuol cambiare i programmi scolastici per renderli più corretti politicamente, visto che siamo destinati a diventare terra di sbarco per i derelitti del mondo, respinti dai Paesi che vogliono immigrati preparati e qualificati. E allora via l'ora di religione, via il crocifisso, via Dante e la letteratura italiana, basta con latino e greco. Già al Politecnico l'italiano sta diventando una lingua di complemento, sostituito dall'inglese. Bisogna cancellare ogni riferimento alla cultura greco-romana, alle tradizioni, alle paarticolarità ed alle specificità. I disperati in arrivo dall'Africa se ne fregano dei ruderi romani? Bene, una bella colata di cemento e si possono costruire i palazzoni anonimi che tanto rendono. Il turismo italiano del futuro dovrà essere basato su parchi gioco per ricchi, con qualche inutile museo sopravvissuto per ricordare un passato di cui vergognarsi. La distruzione dell'Italia passa anche da questi interventi. Ma i servi sciocchi che appoggiano il governo tecnico se ne accorgeranno tra 10 o 20 anni. La lungimiranza non fa parte del loro bagaglio inculturale.

martedì 25 settembre 2012

Il Pdl si è suicidato, il nuovo si ucciderà in culla

Polverini patetica da Floris, Minetti che sfila in biancheria intima. Le donne del Pdl possono sentirsi rappresentate da questi due fenomeni mediatici. Divise anche per schieramento: Nicole per gli ex Forza Italia, Renata per gli ex An. E la ridicola capogruppo laziale per due giorni come rappresentante delle frange Pdl che sognano l'ultradestra e vivono nella menzogna e nel terrore del politicamente corretto. Ma anche tra i maschi la situazione non migliora, anzi. Meglio i ciellini degli yacht altrui o l'aledanno che si fa dettare la linea politica dalla solita lobby? Meglio chi non si accorge che gli pagano l'appartamento o chi fa l'assessore alla cultura dopo aver letto (senza capirlo)  solo il manuale della lavatrice?
Ora, finalmente, è tutto finito. Il Pdl non ha futuro. Dovrà nascere un soggetto nuovo o, meglio, più soggetti. Ma non basterà una sigla per trasformare delle capre in fini intellettuali. Tutta questa banda di incompetenti che non ha investito un euro sulla comunicazione reale (non quella affidata ad amici, amanti, parenti), che non ha speso un centesimo per un ufficio studi, per un'analisi socio-economica-politica. Che non capisce di geopolitica né di agricoltura, di energia e di teatro, di scuola e di industria. Tutta questa banda deve andare a casa e restarci. A godersi tutto quello che ha incassato nel corso di troppi anni di politica. Si ingozzino di vino e salsicce, di salamelle e aragoste, di ostriche e champagne. Ma non si facciano più vedere.
Bene. Ma dopo? Dopo si ripartirà dall'Itaca di Marcello Veneziani o dalla Rivoluzione di Sgarbi e Iannone? Dai cattolici di Forza Nuova? Dai neo pagani, dai metallari, dai paleoneoforsefascisti? Dalle posizioni anarchiche o dalla Destra di Storace e Buontempo?
Boh. Il dopo è incerto quanto il prima ha le certezze dell'immondizia e dell'impresentabilità. Tutti sognano di crearsi il proprio partito, tutti convinti di avere un successo clamoroso che consenta loro l'ingresso in Parlamento o, perlomeno, in qualche consiglio regionale o comunale. Ovviamente non andrà così. Le divisioni insormontabili porteranno ai consueti risultati da presidio telefonico nonostante la crescente rabbia degli italiani. Si perdono occasioni storiche, tra aspiranti ras e cercatori di poltrone. La differenza, rispetto all'era berlusconiana, sarà solo nell'estetica delle candidate. E non sarà migliore