lunedì 22 agosto 2016

Un criminale incapace non è un criminale. Giustizia all'italiana

Riprovaci, sarai più fortunato. La decisione del magistrato che ha rimesso in libertà l'indiano accusato di aver cercato di rapire una bambina pare legata a questa semplice spiegazione: ci ha provato ma non c'è riuscito, dunque può stare in libertà. Dove? Boh. Perché lo straniero e' senza fissa dimora, non ha il permesso di soggiorno ed ha pure dei precedenti per droga. Ma tutto questo non basta a mandarlo in galera e neppure a rimandarlo a casa sua. L'India, non un Paese in guerra, non un Paese alla fame, non un Paese alle prese con una dittatura. Ma questo non interessa ai magistrati. E la situazione non cambia nelle altre parti d'Italia. A Torino, nel quartiere di San Salvario - quello che i giornalisti di servizio descrivono come un modello di convivenza multi etnica e di sano divertimento notturno - e' sufficiente aggirarsi in una mattina d'estate per imbattersi in spacciatori stranieri che operano in piena tranquillità sui marciapiedi e in mezzo alle strade. Mentre tossici sniffano nei dehors chiusi per ferie. Si scopre che ci sono alcune vie che "non si è riusciti a risanare". Indubbiamente e' difficile riuscirci se gli spacciatori vengono arrestati e rimessi subito in libertà per non intralciare la loro attività. Se non vengono espulsi realmente. Ma questa tolleranza della criminalità e del malcostume riguarda anche gli italiani. L'ottimo libro di Pietro Treccagnoli, "La pelle di Napoli", racconta di una città alle prese con un'immondizia che opprime anche i capolavori dell'architettura del passato. Motorini rubati e abbandonati, rifiuti di ogni genere. Interventi per contrastare la maleducazione? Zero, ovviamente. Perché c'è sempre ben altro su cui intervenire. Così dalla tolleranza dei comportamenti incivili si passa alla tolleranza dei piccoli crimini e poi di quelli maggiori. Con qualche eccezione. Treccagnoli riporta le interviste alle anziane ex venditrici di sigarette di contrabbando. Che si lamentano perché si è puntato a stroncare il traffico di sigarette ma si è tollerata la proliferazione dello spaccio di droga. E allora anche il rapimento di una bambina diventa un gioco, ma non per i famigliari. Ci ha provato ma non c'è riuscito. La giustizia italiana non previene e non rappresenta un deterrente. Però rappresenta un costo. Con scarsi benefici

venerdì 19 agosto 2016

Turismo in crescita, arma per il referendum

E' stato bravo, il bugiardissimo. Approfittando della totale incapacità dell'opposizione, si è creato un potere mediatico pressoché assoluto. Le reti Rai, il Tg5 di Mediaset, la stragrande maggioranza dei quotidiani, buona parte delle radio con più ascolto. Tutti schierati a sostenere le menzogne del premier. Non importa se l'economia italiana non cresce: l'informazione di servizio ci tranquillizza spiegando che non cresce neppure nel resto d'Europa. Non è vero, ovviamente, ma a forza di ripeterlo tutti insieme, molti finiscono per crederci. E la Brexit? Avrebbe dovuto mettere in ginocchio Londra. Che, al contrario, ha visto crescere la propria economia e pure l'ottimismo degli abitanti. Ed ora le menzogne ufficiali raccontano che l'Argentina dell'amico Macri (amico del bugiardissimo, ovviamente) è in ripresa, quando a riprendere è solo la povertà. Ed il Brasile? In pieno boom economico. Falso anche questo, ma bisogna spargere ottimismo anche per sostenere la candidatura di Roma per le Olimpiadi del futuro. E tra una bugia e l'altra si scopre che in Italia si pagano meno tasse. Dunque siamo tutti più ricchi. Se ce ne fossimo accorti, forse, i consumi interni sarebbero decollati, trascinando al rialzo il Pil del Paese. Sarà che siamo tutti taccagni e paurosi e preferiamo nascondere sotto il materasso gli enormi risparmi accumulati. Oddio, ci sarebbe anche il dato relativo all'indebitamento delle famiglie italiane, ma l'informazione di servizio preferisce sorvolare. Puntando sull'eccellenza della produzione italiana che, immancabilmente, sta conquistando il mondo. E sono poco interessanti quelle fastidiose statistiche che dimostrano, al contrario, un calo dell'export. Colpa della Brexit, ovviamente. Come se tutte le nostre esportazioni fossero dirette a Londra. Allora è colpa della Cina, che rallenta ed acquista prodotti non italiani. No, meglio non raccontare che la Cina continua ad importare. Sarà colpa delle sanzioni contro la Russia? Ovviamente no. I giornali e le tv di servizio sono schierati con gli Usa e se gli Usa ordinano le sanzioni contro Mosca, noi obbediamo felici ed anche più ricchi. Però il turismo quest'estate è cresciuto. E finalmente anche il bugiardissimo può godersi un dato reale favorevole. Fa niente se la crescita è legata alla fuga dei turisti dall'Egitto, dalla Tunisia, dalla Turchia, dalla Francia. L'importante è avere qualcosa di vero da mettere sul piatto insieme a tante bugie. Così è probabile che la prossima rilevazione sul Pil torni in positivo proprio grazie al turismo. Dati perfetti per essere sbattuti in prima pagina in vista del referendum. L'economia riparte, merito di Renzi. In realtà è merito dell'Isis, ma nessuno andrà a sottilizzare. Tanto l'opposizione non esiste e, quando esiste, è muta perché preferisce dedicarsi all'acquisto di magliette o case vacanza a Montecarlo, piuttosto di occuparsi di controinformazione.

giovedì 18 agosto 2016

Italia e Argentina: l'obiettivo è la povertà

La povertà? Non è mica un problema per i giornalisti del quotidiano torinese di De Benedetti-Elkann. Non è un problema in Italia dove l'indice di povertà, grazie alle politiche di Monti-Letta-Renzi, è salito al 12,7% (nella Repubblica Ceca, tanto per fare un confronto, è al 5,7%). E non è un problema in Argentina dove un anno di presidenza Macri - sostenuto, guarda caso, anche dal quotidiano torinese espressione dei voleri americani - ha portato all'aumento dei poveri: 1milione e mezzo in più, splendido risultato. Ma anche la classe media sta pagando, a carissimo prezzo, la scelta di votare contro il peronismo. Le bollette della luce sono aumentate del mille per cento ma ora, spiegano alla Busiarda, il governo argentino filorenziano ha deciso di mettere un tetto agli aumenti: non più del 400%. Praticamente un regalo. Tutta l'economia argentina sta scontando gli errori di Macri. Sostenuto da Washington perché, invece di occuparsi degli argentini, si è subito messo a fare i compiti a casa, utilizzando le risorse argentine per pagare le banche americane. Il popolo può aspettare. Che cosa, non si sa. Però deve aspettare. Magari la carità di qualche organizzazione straniera che porterà cibo spazzatura nelle periferie di Buenos Aires. E allora non è un caso la sintonia tra Macri ed il bugiardissimo. Ci fosse ancora Monti il rapporto sarebbe ancora migliore. Tutti impegnati nel creare la povertà assoluta nella popolazione. Serve un popolo di disperati, disposti ad accettare qualsiasi imposizione e qualsiasi sopruso. Magari si potranno organizzare dei viaggi di migranti africani verso l'Argentina, per popolare la Patagonia come si sta facendo sulle montagne italiane. Nuovi schiavi da spostare da un continente all'altro, per cancellare ogni identità ed ogni speranza. E per preparare gli argentini al peggio, la luce nelle case arriva quando arriva, nonostante i rincari. E l'acqua pure. In compenso l'Ocse boccia l'Italia del bugiardissimo per le politiche sulla famiglia, sugli asili, sulle pensioni. Perché la bassa natalità italiana si spiega anche con il 36°posto, su 41, nella classifica delle politiche di sostegno alla famiglia. E così, nel complesso, ci ritroviamo in trentaduesima posizione su 41. Davanti a noi anche gli altri europei del Sud come Spagna e Portogallo, ma anche Malta e Slovacchia, Polonia e Slovenia, Francia ed Islanda, Irlanda e Lettonia. Certo, la Grecia resta alle nostre spalle e resta ultima. Quella Grecia che ha accettato le politiche imposte dalla Troika. Con risultati non proprio esaltanti

mercoledì 17 agosto 2016

Da Bernabei a Renzi: il crollo della Rai

La scomparsa di Ettore Bernabei, ex direttore generale della Rai, e' stata celebrata con ogni onore dalle testate dell'ex servizio pubblico trasformato in servizio privato renziano ma pagato dai sudditi. Un uomo sicuramente di parte, Bernabei. Democristiano, fanfaniano, ma altrettanto sicuramente un uomo di grande cultura è capace di garantire un pluralismo che oggi non è neppure ipotizzabile. La Rai targata ufficialmente Dc lasciava spazio alle opinioni politiche differenti. Certo, poi si censuravano le gambe delle ballerine, mascherate con calzamaglie nere. Ma era anche la Rai che trasmetteva l'Odissea e la Cittadella, Non è mai troppo tardi e Nord chiama Sud. Una informazione impensabile ai tempi del bugiardissimo, delle Bignardi e dei direttori Tg rigorosamente schierati a favore del bugiardissimo e del suo referendum. Tg che si indignano per una maglietta di Salvini e che fingono di non sapere che l'assassino sul treno svizzero non era proprio un elvetico Doc ma arrivava dall'altra sponda del mare. E allora spazio all'ipocrisia per ricordare Bernabei stando ben attenti ad evitare di ripercorrere i suoi passi. Svestiamo le ballerine, anzi svestiamo e basta delle ragazzette che non sanno ballare, cantare o recitare. E in compenso censuriamo ogni idea differente, ogni opinione politicamente scorretta. La Rai del bugiardissimo e di Maria Elena Etruria non potrebbe mai trasmettere un'oscenità come l'Odissea, tra eroi, Dei, valori che erano il fondamento dell'Europa che fu. Due tette, qualche chiappa, un po' di attori di altri continenti per garantire il pluralismo etnico ed il programma è servito. Vietato pensare, vietato informarsi, vietato avere idee diverse da quelle del bugiardissimo. E un techetechete per fingere di rimpiangere la Rai di Bernabei

lunedì 1 agosto 2016

La Stampa ricomincia ad attaccare la Russia

Il giornalismo super partes e' una invenzione di chi prova a nascondere la propria faziosità. Però esistono limiti all'indecenza  o, almeno, dovrebbero esistere. Limiti ignorati sistematicamente da La Stampa, non a caso nota come La Busiarda, soprattutto quando il giornale Elkann-De Benedetti deve occuparsi di Russia. Ed è sufficiente leggere la firma della giornalista per aspettarsi ogni volta qualcosa di peggio. Anna Zafesova, sotto questo aspetto, e' una garanzia. Era stata lei a sostenere che Putin aveva turbe psichiche perché si lavava spesso e pretendeva di dormire con lenzuola pulite. C'è da preoccuparsi per chi è costretto a condividere gli spazi con la giornalista, ma sono problemi loro. Questa volta, invece, la Busiarda si lancia nel l'analisi dei pessimi rapporti tra Putin e la Clinton. Inutile dire per chi tifi il quotidiano. Ma la giornalista si supera anche questa volta, accusando Putin di avere cancellato le riforme di Eltsin. Ossia le riforme imposte da Washington ad un vecchio ubriacone per distruggere la Russia trasformandola in una provincia americana. Il tifo, ovviamente, è legittimo e chi legge la Busiarda sa benissimo che non troverà analisi imparziali. Però il senso del ridicolo non dovrebbe venir meno. E descrivere Putin come un macho che cerca inutilmente di far colpo sulla Clinton parlando di tigri siberiane significa davvero ignorare il ridicolo. Poi la Busiarda può tifare per Clinton ed auspicare una terza guerra mondiale. Così come può mentire sistematicamente sulle immancabili prospettive di vittoria della Ferrari in Formula 1. La credibilità e' la medesima. Ma forse la giornalista anti putiniana potrebbe consigliare ai piloti della Ferrari di lavarsi di rado. Se la pulizia personale e' sintomo di follia, forse la mancanza di igiene potrebbe favorire la vittoria.