martedì 30 dicembre 2014

Tsipras e' solo un'illusione

Il de profundis sulle illusioni di chi sogna una Grecia rivoluzionaria sotto la guida di Tsipras e Syriza,  l'ha pronunciato Juncker quando ha tranquillizzato i mercati assicurando che la Grecia rispetterà patti ed euro. Perché l'unico vero nemico di questa Europa, per Juncker, e' il partito di Alba Dorata. Dunque l'Europa degli sfruttatori e degli speculatori potrà dormire sonni tranquilli anche con un governo affidato a Tsipras. Che farà un po' di inevitabile scena, ma senza incidere realmente nel cancro delle politiche affamatrici decise a Bruxelles e Francoforte. Anche perché, aggiungono gli euro burocrati, Syriza dovrà trovare alleati per governare, dovrà annacquare le promesse, dovrà scendere a patti e compromessi. Non a caso gli uomini dell'euro speculazione sono già arrivati ad Atene, per trattare, per sopire, per indicare la strada alla sinistra che verrà. D'altronde non possono fare altrimenti. Se permettessero a Tsipras di mantenere le promesse fatte al popolo greco, immediatamente la ribellione contro l'austerità si allargherebbe a Madrid. E, magari, persino all'addormentata Italia. Salterebbe tutto, bisognerebbe ridisegnare un'Europa dei popoli al posto di quella degli speculatori e dei burocrati. Troppo rischioso. Per questo e' stata stroncata Alba Dorata, non disponibile a farsi indicare la strada da Draghi e Juncker. Meglio puntare su Syriza, su una sinistra fintamente rivoluzionaria ma realmente addomesticata. Poi si potrà anche concedere qualcosa ad Atene, persino su una simbolica riduzione del debito. Ma giusto per far scena, evitando di scatenare gli spagnoli o di disturbare il sonno profondo degli italiani. Che, tra una pennichella ed una profonda russata sono ancora alle prese con il fondamentale dilemma: Pippo Civati uscirà dal Pd e formerà un nuovo partito? Entrerà in Sel? Sarà il Tsipras italiano? Appunto, buonanotte

lunedì 29 dicembre 2014

Basta con le banalità natalizie

I luoghi comuni e le banalità sono ormai una costante del declinante giornalismo italiano. E sotto le feste natalizie si assiste al peggio del peggio. Una giovane carogna ammazza a Torino un'anziana per rubarle 15 euro? Ovvio che non possa mancare la giornalista pronta ad assicurare che l'assassino "e' dispiaciuto". Probabilmente dispiaciuto di essere stato arrestato. Non una parola sull'aggressione che, se non fosse finita con la morte dell'anziana donna, sarebbe stata normale, accettabile come tutti i reati commessi da chi proviene dai campi Rom. I No Tav bruciano i cavi dei binari per l'alta velocità?  Sono terroristi che mettono a repentaglio la vita di passeggeri che possono anche essere malati in attesa di trapianto (testuale). I Rom rubano i cavi ed i treni si fermano? Beh, e' diverso, bisogna capire, e' una cultura differente. Ma le banalità si sprecano anche sui clochard, sui barboni. "Tutti devono aiutarli, perché spesso sono persone che hanno perso il lavoro o che sono finite in mezzo ad una strada in conseguenza di una separazione o di un divorzio". Tutto vero, ma allora perché deve essere la carità privata a farsi carico delle puttanate pubbliche? Hanno perso il lavoro? Ma i giornalisti al servizio del burattino (e prima agli ordini della Fornero) non avevano tranquillizzato tutti sulla nuova efficienza delle strutture per il ricollocamento? Per il reimpiego?  Mica ci avranno ingannati? Ed i poveri in conseguenza di separazioni e divorzi, non saranno le vittime di leggi ingiuste e di magistrati altrettanto ingiusti che considerano un crimine (con un solo colpevole) la fine di un matrimonio? Chi ruba resta a casa, chi si separa perde la casa e finisce in mezzo ad una strada. Ma ci sono i buoni sentimenti dei privati che, a Natale, regalano un panettone ai padri separati che, negli altri 364 giorni, possono crepare di fame e di freddo, per la gioia dei servi di questa giustizia italiana a senso unico

martedì 23 dicembre 2014

La fantasia degli opposti estremismi

La fantasia al potere? Magari! Il potere, in Italia, e' totalmente privo di fantasia. Così, di fronte alla sacrosanta rabbia montante di un popolo sempre più povero e senza speranze, il potere non trova nulla di più fantasioso del solito ricorso agli opposti estremismi. D'altronde i giovani e gli adulti di oggi non hanno attraversato gli Anni 70, dunque si può riproporre il medesimo giochino spacciandolo per nuovo. Si prende un gruppetto di rivoluzionari da tastiera, si intercettano telefonate deliranti per più di un anno (tanto paghiamo noi) e poi, con un blitz, se ne arrestano 14 prima che marciassero su Roma guidati da un signore di 93 anni, che cammina con le stampelle. Pericolosissimi, certo. Perché, in 14, erano pronti a sovvertire l'Italia. Con attentati al presidente della Repubblica, a ministri, a Equitalia. Boom! Per contraltare non mancano gli attentati rossi ai treni, per provocare ritardi. Oddio, per i ritardi delle Ferrovie bastavano gli attuali dirigenti, ma la rivoluzione non conosce i pendolari. Persino nella scelta delle sigle la fantasia non abbonda. Per i "neri" e' stata ideata una "Avanguardia ordinovista". Nientepopodimeno.. Mancava solo un riferimento a Europa Civiltà o a Jeune Europe e c'erano tutti. Ma c'era anche un documento con una nuova costituzione. Oddio, sarebbe bastato riprendere la Carta del Carnaro, renderla più attuale eliminando i termini difficili ed utilizzano solo le 400 parole che capiscono gli italiani, e si faceva bella figura. L'importante è dare l'idea del pericolo mortale per la nazione. La necessità di affidarsi al burattino ed ai suoi padroni. Purtroppo anche questa volta l'Italia abboccherà.

venerdì 19 dicembre 2014

Falce e carrello, le coop rosse tra buchi e sfruttamento dei clandestini

"Falce e carrello" si intitolava un libro che non era piaciuto alla sinistra giudiziaria italiana. L'aveva scritto un concorrente delle Coop che operano nel settore della grande distribuzione organizzata (Gdo). Poteva essere di parte, ma denunciava comunque malaffare e favoritismi di cui godevano le cooperative rosse. Ovviamente il libro venne condannato al rogo dalla dis informazione di questo regime. Menzogne, accuse immotivate, attacchi inaccettabili. Come si è visto nella vicenda di mafia capitale. O come si vede nelle vicende delle coop di Friuli e Venezia Giulia. Buchi da milioni e milioni di euro, risparmi di lavoratori e pensionati a rischio. Perché? Perché - come ha raccontato l'ottimo Porro - alle coop e' stato concesso ciò che è vietato a tutti gli altri: il diritto di raccogliere soldi come se la coop fosse una banca, senza alcun permesso e, soprattutto, senza alcuna garanzia per i risparmiatori. Persino la Banca d'Italia aveva, timidamente, protestato contro questa raccolta. Ma il governo dei burattini poteva intervenire quando un suo ministro arriva proprio dai vertici del mondo delle coop? Certo che no. E infatti non è intervenuto. E la compagna presidente della Regione Friuli Venezia Giulia? Lei come Marino: non si accorgevano di nulla, quando si trattava di cooperative. Non vedo, non sento e, soprattutto, non intervengo. Si arrangino i risparmiatori che si son fidati. O magari, se si scopre che han votato per la presidente, ci sarà un bel provvedimento per far pagare a tutti i cittadini-sudditi i buchi delle cooperative. Falce e carrello? Forse non più. Ma solo perché la falce e' stata sostituita dalla speculazione finanziaria

giovedì 18 dicembre 2014

L'inutile appello della Meloni a un mondo disgustato

"Non ci son soldi ed i militanti non sono molti, e' indispensabile collaborare". Questo, in pratica, l'appello lanciato da Giorgia Meloni per tentare di uscire dal cul de sac in cui, lei per prima, ha infilato Fardelli d'Italia. Ma quando si lancia un appello di questo tipo, si avrebbe almeno il dovere dell'onestà. E quel "non ci son soldi", non è onesto. La frase corretta doveva essere diversa: "non ci son PIÙ soldi". C'è una notevole differenza. Perché i soldi c'erano, e molti. Ma la classe dirigente di An prima, del Pdl poi e di Fdi in ultimo, li ha divorati, li ha fatti sparire. Senza alcun effetto positivo in politica, come evidenziano i risultati elettorali. Prima, quando i soldi c'erano, i militanti non contavano nulla, contava solo la classe dirigente di colonnelli e caporali di giornata. Ora che i soldi non ci son più, scatta l'appello a militanti, ad intellettuali d'area. Quelli ignorati quando una gestione ignobile ha affossato il Secolo d'Italia? Quelli ignorati quando i membri del cda Rai in quota destre varie promuovevano veline e amici loro? Quelli ignorati da assessori regionali e comunali quando si trattava di nominare membri dei cda di fondazioni, di musei, di teatri, di enti culturali di ogni tipo? E quando il Secolo e' passato dalla carta al web, a chi si è rivolta la classe dirigente ora tanto attenta a militanti ed intellettuali? A Italo Bocchino. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Beh, non di tutti. Di quei pochissimi che sanno ancora che il Secolo esiste. E il caso Aledanno? Fatti suoi e della magistratura se era o non era legato a gente al di sotto di ogni sospetto. Ma Aledanno era stato accolto, con tutti gli onori, in Fdi, dopo aver fallito come sindaco di Roma, dopo aver fallito ancora di più come politico di "area". Qualcuno, nella classe dirigente di Fdi, ricordava le dichiarazioni da sindaco di Aledanno in merito a tutte le questioni "sensibili" per l'area? Posizioni legittime, ma solo sue. E allora perché riprenderlo? Decisioni di vertice, come sempre. Solo ora, di fronte al disastro, ci si ricorda della base. Un po' tardi. Forse, però, sarebbe possibile un bel gesto per conquistare un briciolo di credibilità: utilizzare l'enorme patrimonio della Fondazione An per far politica. Ma loro, quelli della classe dirigente, quel patrimonio non lo toccano. Han fatto finta di mettere a disposizione 1 milione per progetti politici. I progetti sono arrivati, il milione no. Con la scusa che lo statuto della fondazione era complicato. Ma chi l'ha redatto? Certo non quei militanti che oggi, solo oggi, sono invitati a collaborare. Gratis, s'intende..

martedì 16 dicembre 2014

Lo Stato punisce chi aiuta gli altri

La vicenda del bimbo siciliano strangolato pare sia stata risolta con l'arresto della madre. Il mostro e' in prima pagina ed i media son contenti. Soprattutto perché il massacro mediatico della possibile assassina ha fatto dimenticare l'ignobile livello giornalistico che ha accompagnato le prime fasi dell'indagine. Invece val la pena di ricordare le stupide domande retoriche che hanno accompagnato il ritrovamento del piccolo da parte di un cacciatore. "Come faceva, il cacciatore, ad immaginare che il bambino fosse proprio li'?". Nessuna accusa diretta, ovviamente. Meglio evitare querele. Ma il dubbio veniva insinuato. Il bimbo era sicuramente stato violentato (falso), dunque l'assassino era per forza un uomo. E, guarda caso, il cacciatore e' un uomo. Non importava a nessuno che il poveruomo avesse un alibi a prova di bomba, che fosse in un altro paese al momento della scomparsa del piccolo. Doveva essere coinvolto, in qualche modo. Bisognava far convergere su di lui i sospetti, le insinuazioni, i dubbi. E quando è stato iscritto sul registro degli indagati, i media hanno gongolato: il cerchio si stringeva. Poi le indagini han preso un'altra direzione ed allora è stato meglio far dimenticare la gogna mediatica precedente. Giornalismo spazzatura, ma non solo. Perché il cacciatore, colpevole solo di essersi messo ad aiutare nelle ricerche, si è ritrovato indagato, costretto a pagare un avvocato, con l'auto sequestrata per farla analizzare. In questo caso la colpa non è degli inquirenti, ma del legislatore cialtrone. Un legislatore che dimostra il disprezzo verso i sudditi, che evidenzia come lo Stato sia in guerra contro il popolo schiavo. I magistrati hanno compiuto atti dovuti, la ricerca della verità e del colpevole comporta anche il sequestro dell'auto e l'iscrizione tra gli indagati. Va bene. Ma perché, una volta dimostrato che questo signore era del tutto estraneo alla vicenda, non viene rimborsato? Perché deve pagare lui l'avvocato? Perché non viene risarcito per il sequestro dell'auto? Queste sono le conseguenze per aver aiutato nelle ricerche, per aver collaborato, per essersi messo a disposizione. La prossima volta quanta gente avrà ancora voglia di impegnarsi, sapendo che rischia di pagare a caro prezzo ogni aiuto? E' inutile che i rappresentanti dello Stato si lamentino sempre dell'omertà, della scarsa collaborazione dei cittadini, quando è proprio questo Stato a punire i cittadini che collaborano. E' scomparso un bambino? Lo cerchino carabinieri e poliziotti. Una ragazzina viene stuprata? Una anziana viene scippata? Meglio far finta di nulla. Anche una telefonata per chiedere aiuto può trasformarsi in costi, problemi, perdite di tempo. Forse è proprio quello che vuole questo Stato: cittadini indifferenti ed isolati, perché l'unione fa la forza e la forza di un popolo e' sempre pericolosa.

sabato 13 dicembre 2014

Crolla la produzione industriale, l'export e' un bluff, il burattino mente ancora

Da un lato le buffonate del burattino, le menzogne a raffica trasformate in false verità da giornalisti di servizio. Dall'altra i dati di realtà, sempre opposti rispetto ai proclami del governo e dei suoi accoliti. "Stiamo uscendo dalla crisi", avevano assicurato Padoan, il burattino e le renzine. E infatti la produzione industriale cala ancora è precipita ai livelli di 30 anni or sono. "Riduciamo le tasse", e arrivano nuovi balzelli e folli incrementi delle tariffe. "Il turismo e' in ripresa", e perdiamo quote di mercato perché la crescita del turismo nel mondo e' nettamente superiore agli zero virgola italiani. "Già, ma abbiamo l'export che vola", e vola così tanto che abbiamo perso due posizioni nella classifica dei Paesi esportatori. "Rilanceremo l'occupazione", e le previsioni per il 2015 indicano un ulteriore aumento dei disoccupati. Ma di fronte a questo fallimento totale, di fronte alla mancanza di prospettive credibili, questa banda di incapaci assicura che si proseguirà con il rigore. Ce lo ordinano gli euro cialtroni. E noi eseguiamo. Quando il pessimo Juncker sottolinea come gli euro cialtroni abbiano risparmiato all'Italia sanzioni più pesanti solo per carità e faziosità politica a favore del burattino, in realtà ha ragione. I risultati del governo italiano sono fallimentari. E continueranno ad esserlo, proseguendo con la politica del rigore. Ma questo, Juncker, mica lo dice. Intanto, per far contente le cooperative, i soldi degli italiani continuano a finire nei campi Rom o nei centri di accoglienza per clandestini. Intanto i pensionati italiani continuano ad impoverirsi. E con la logica del risparmio, si spediscono le atlete dello sci a disputare gare di Coppa del Mondo facendole arrivare in hotel a tarda sera, con sveglia all'alba, mentre le avversarie sono sul posto da tempo, per allenarsi e conoscere le piste. Non si può pretendere che Padoan conosca il soft power, ma allora è meglio ritirare le squadre, rinunciare alle manifestazioni sportive e rassegnarsi al ruolo di morti di fame dell'Europa.

giovedì 11 dicembre 2014

La Cara Salma, dai carri di Budapest alla macelleria sociale italiana

Bisogna saper uscire di scena. Ma, evidentemente, la Cara Salma non ha mai ascoltato Aznavour. Così, dopo i danni del passato e dopo un periodo di ibernazione, e' tornato ad esternare prima del patetico annuncio con cui se ne andrà a casa. E che esternazioni! Ha spiegato, l'uscente, che gli italiani non hanno il diritto di avere posizioni anti politica. Ed è giusto, considerando l'altissimo livello della politica italiana. Così come e' giusto vietare agli italiani il diritto di essere scettici nei confronti di un'Europa di burocrati, di banchieri e di speculatori. Allineati e coperti, se no la Cara Salma manda i carri armati. Forse non si è accorto che l'Ungheria del '56, quando Napo si entusiasmo'  per i carri sovietici a Budapest, e' ormai lontana. Ma la cattiva abitudine di fare proclami non l'ha persa. Non è propriamente corretto, per un presidente della Repubblica, mettersi a criticare gli avversari politici. Forse si è scordato che il suo dovrebbe essere un ruolo super partes. Invece, da troppo tempo, dimostra di essere di parte. E non dalla parte degli italiani. Certo, può contare su una dis informazione indecente, che trasforma in parole d'ordine qualsiasi esternazione di un potere malato. Una dis informazione che non si era accorta del marcio romano, ma che pontifica sul disgusto degli italiani. Una dis informazione che non spiega alla Cara Salma qual è il suo ruolo e che il padrone d'Italia non dovrebbe essere un burocrate di Bruxelles. Macché. Tutti entusiasti perché Napo attacca le opposizioni, perché difende l'indifendibile, perché si schiera dalla parte della macelleria sociale. Schiacciamo gli ungheresi! Nel nome del Soviet supremo! Schiacciamo gli italiani, in nome della speculazione internazionale. Per fortuna che sta per uscire di scena

martedì 9 dicembre 2014

Idioti o criminali, i politici della cupola romana?

E' meglio criminali o imbecilli? La domanda e' inevitabile di fronte allo schifo di Roma capitale della cupola mafiosa e non più del Cupolone. Sapevano, i politici, o erano semplici marionette manovrate da criminali senza troppi scrupoli? Che l'immigrazione e le emergenze fossero un grande business non potevano ignorarlo. E' stato detto e ridetto, spiegato e ribadito. Ma allora la follia del Mare Nostrum e' prova di imbecillità o di criminalità? Si fanno arrivate centinaia di migliaia di disperati per sfruttarli con lavori in nero e sottopagati, per emarginare e ricattare i lavoratori italiani, per garantire rendite "superiori a quelle dello spaccio di droga" alle cooperative rosse e bianche, ma poi si finge di meravigliarsi, di stupirsi. Carlo Verdone prova una spiegazione, notando l'infimo livello della classe politica attuale. Come ci si può affidare a un sindaco come Marino che mente a proposito di una Panda e continua a mentire sui rapporti con il boss della cooperativa rossa che speculava sugli immigrati? Come ci si può affidare ad un ministro che afferma di avere rapporti con il boss perché, a parte un omicidio, gli sembrava una brava persona? D'altronde chi non ha ammazzato almeno un amico, ai giorni nostri? E come si è potuto affidare la politica della destra a uno come Aledanno? Incapace, al di la' dell'onestà o disonestà. Uno che ha sprecato l'occasione storica di guidare la capitale, uno che si è rivolto agli amici più inetti, meno preparati. Uno che ha rinnegato le sue idee ed il suo passato per essere "promosso ed accettato" dagli avversari. Che, giustamente, l'hanno subito scaricato quando non è stato più utile per i loro affari. Ed uno così e' stato ripresentato? Ricandidato? Gli elettori l'hanno bocciato, ma la sua sconfitta e' stata anche la sconfitta di chi se l'e' ripreso invece di rottamarlo e di cancellarlo dalla memoria stessa. Ma ora, gli stessi, vorrebbero fare i moralizzatori. Spacciando il bugiardo Marino per un argine al malaffare, spacciando Aledanno per uno sprovveduto rovinato da amici imprudenti. Il modo migliore per continuare a non essere credibili, per condannarsi a non avere speranze. Ma, forse, un affaruccio con i soliti amici riusciranno a farlo.

martedì 2 dicembre 2014

Il falso pietismo per gli zingari

Di fronte alle sacrosante proteste degli italiani alle prese con la povertà e con la delinquenza delle periferie, gli opinionisti ed i conduttori politicamente corretti hanno iniziato la campagna di dis informazione a favore degli zingari. Con tanto di foto del presidente della Regione Toscana insieme agli amici Rom. Non devono essere amici suoi, invece, i toscani di Carrara, abbandonati tra alluvione e argini di polistirolo. Ma già, sono italiani, mica hanno diritti. Solo doveri. Loro, i politici e gli opinionisti politicamente corretti, oltre ai disinformatori di professione, non hanno capito che, in fondo, basterebbe poco per evitare i conflitti. Basterebbe far rispettare la legge nel medesimo modo. O, se preferiscono, nel non applicarla ma sempre nel medesimo modo. Invece no. Gli ospiti, mai invitati, hanno i diritti, gli italiani hanno i doveri. Se una famiglia italiana non manda i bambini alla scuola dell'obbligo, si ritrova senza figli per l'intervento dei servizi sociali. Se una famiglia di zingari non manda i figli alla scuola dell'obbligo, non succede nulla, perché per loro l'obbligo non significa nulla. Se un minore italiano ruba, o lancia i sassi contro le vetture in autostrada, finisce in comunità. E magari in carcere minorile. Se il reato lo commette uno zingaro, non succede nulla: un invito a continuare. L'accattonaggio con l'utilizzo di minori? Da galera per gli italiani, permesso agli ospiti. L'inquinamento ambientale per aver bruciato i cavi rubati per ricavare il rame? Praticato senza conseguenze penali nei campi Rom. Le tasse? Una brutta abitudine riservata agli italiani. Così come il pagamento di bollette per luce e gas. E ci si stupisce se le periferie esplodono? Nessun intervento contro furti e borseggi e qualche anima bella giustifica tutto con il rispetto di una cultura diversa dalla nostra. Peccato che pretendano di applicarla alle nostre case, al nostro portafoglio. Ma se la mia cultura prevede il rifiuto di pagare le tasse, Equitalia si adegua? Eppure si potrebbe cambiare. Esperimenti per l'inserimento attraverso il rispetto delle regole hanno funzionato, ad esempio a Settimo Torinese. Ma è meglio non farlo sapere in giro. Se no l'esercito di mantenuti italiani che fingono di lavorare con gli zingari perde la montagna di soldi pubblici. E i troppi zingari che preferiscono L'accattonaggio e il furto si troverebbero obbligati a lavorare.

lunedì 1 dicembre 2014

Grillo stanchino? No, disgustato. Dai grillini

Grillo e' un po' stanchino? E come potrebbe essere diversamente, con la banda di parlamentari che si ritrova? Dei nessuno che si sono montati la testa, dei caporali di giornata che si son creduti Napoelone. Privi di idee ma sempre pronti a criticare chi li ha fatti arrivare alla Camera e al Senato. Incapaci di comprendere le intuizioni di Grillo, come nel caso dei provvedimenti per arginare l'invasione di clandestini. Ma loro, i grillini napoleonici, sanno fare da soli. Come si è visto in Emilia Romagna o in Calabria. Il guru sta a casa e loro crollano. Cosa potrebbe volere di più il burattino? La disoccupazione italiana raggiunge i livelli record di sempre, dal 1861, ma i grillini si guardano bene dall'indignarsi per le politiche fallimentari di questo governo. Al contrario, preferiscono l'onanismo intellettuale sul direttorio e pensano già a qualche accordo con il burattino e le renzine. Di fronte a questa gente il povero Grillo potrebbe non sentirsi "stanchino"? Davvero credono di recuperare il terreno perduto a colpi di accordi da macelleria sociale? Con il politicamente corretto? Certo, possono sempre sperare nel gioco all'auto massacro di Berlu. Che incurante di tutto e tutti propone Amato come presidente della Repubblica il sostituzione della Cara Salma pronta a dare l'annuncio strappa lacrime nel pietoso discorso di fine anno. Amato? Quello del furto nei conti correnti degli italiani? Quello che, nel PSI, non si era accorto delle tangenti pur stando ai vertici del partito? Quello che ha mandato alle stelle il debito pubblico? Quello con le super iper pensioni? Un candidato ideale per metter fine, definitivamente, all'avventura politica di chi lo propone. Magari in cambio di favori personali.  Che, a tutti gli altri italiani, interessano davvero poco. Ma i grillini non possono illudersi che il tracollo di Forza Italia porti ad un travaso di voti verso di loro, inciuciati con il burattino. E' vero che anche Berlu e' diventato un renzino, forse per star vicino alle renzine, ma non basta per fregare ancora una volta gli elettori.