lunedì 31 luglio 2017

Censura per nascondere lo stupro di un'anziana

Una anziana donna di quasi 80 anni è stata stuprata e derubata da una grande risorsa che stazionava abitualmente di fronte ad un supermercato pugliese. La grande risorsa di tipo boeriano era impegnata a chiedere l'elemosina per pagarci le pensioni. Forse per questo i tg nazionali, a partire dal tg5 berlusconiano, hanno evitato di dare la notizia. E buona parte dei quotidiani di servizio l'hanno ignorata o minimizzata. D'altronde lo spazio era stato poco anche per l'autista di un autobus accoltellato da una grande risorsa al Nord. Qualcuno ne aveva scritto spiegando che il povero aggressore era frustrato perché la sua domanda di asilo era stata respinta. E allora cosa doveva fare la povera risorsa, secondo i buonisti renitenti alla vanga? Mica poteva rientrare nel suo Paese, dove non ci sono guerre ne' torture. Così stava in Italia e, non facendo nulla ma pensando a come pagarci le pensioni, era senza soldi e, dunque, aveva diritto di viaggiare gratis sui mezzi pubblici. Dunque la colpa, per i renitenti alla vanga, era dell'autista che magari pretendeva pure di far pagare il biglietto al nostro ospite. D'altronde l'Italia non è sola in questa disinformazione di servizio. La Germania è anche peggio. Due grandi risorse ammazzano e feriscono un po' di persone in due diversi episodi e la polizia, prima ancora di capire cosa sia successo, chiarisce subito che non si tratta di terrorismo. Come se ai morti importasse qualcosa se gli assassini arrivati da lontano abbiano commesso i crimini in nome del loro Dio o perché ubriachi, drogati, arrabbiati, dementi. Il problema è che questi criminali sono stati lasciati liberi di arrivare e di restare a far danni. L'Italia continua con le finte espulsioni di criminali che, non a caso, continuano a delinquere con il decreto di espulsione in tasca. E non basta la censura dei politici complici di questi crimini, non basta la censura dei media, pronti a raccontare del migrante eroe che salva un bambino italiano ma immancabilmente distratti di fronte ai crimini. Perché i buonisti renitenti alla vanga accusano di razzismo chiunque provi a raccontare la verità. Così scomoda, la verità. Così rivoluzionaria. Meglio insistere con le narrazioni di comodo di Boeri o con i campi di rieducazione che piacciono a Boldrine

venerdì 28 luglio 2017

Il centro destra deve trovare nomi credibili per governare

Di fronte al disastro del Pd, il centro destra ha una opportunità storica per tornare alla guida dell'Italia. Non è detto, però, che si tratti di una grande opportunità per l'Italia. Al di là della voglia del bollito di Arcore di arrivare ad un accordo con il bugiardissimo, quello che preoccupa è l'eventuale squadra di governo oltre alla scelta di chi dovrebbe andare a ricoprire ruoli cruciali nella società civile. Se il centro destra vuole conquistare i voti, questa volta deve consegnare ai potenziali elettori la lista dei ministri e dei boiardi di Stato. Perché il disastro delle altre volte lo ricordano tutti. E allora il bollito ed i suoi alleati vogliono riproporre fini intellettuali come Moratti e Gelmini? Vogliono risuscitare Brambilla? Oppure pensano di recuperare La Russa che tanto si era impegnato a fianco di chi ha assassinato Gheddafi, con una lungimiranza politica che dimostra la grande preparazione? Tornerà in auge Tremonti? Ma quello geniale che scrive libri totalmente condivisibili o il gemello che governa in senso opposto rispetto a quello che scrive? Il bollito riaccoglierà Lupi che non perde occasione per magnificare i risultati ottenuti dai governi di Gentiloni e del bugiardissimo? Quanto alla società civile, tutti si ricordano l'incapacità di gestire la Rai. Se l'informazione deve essere quella del Tg 5, tanto vale tenersi la disinformazione al servizio del Pd. E al posto di Boeri chi andrà? I cambiamenti non sono così scontati. Il centro destra si tenne il compagno Moretti alle ferrovie, dimostrando di non avere alternative nonostante il livello non eccelso di Moretti. E sul fronte culturale cosa vorranno fare Salvini, Meloni e Berlu? Nelle Regioni continueranno con un Maroni guidato e controllato da CL? Queste sono le risposte che il centro destra dovrebbe fornire quando si presenterà agli elettori. Perché le promesse su tasse da abbattere e su miliardi di posti di lavoro non convincono più nessuno. Servono i nomi, e che siano convincenti. Se il bollito di Arcore vuole Marchionne o Draghi, otterrà i voti di qualche banchiere e di qualche grande industriale, ma con nomi di questo tipo potrà godersi la pensione in villa

giovedì 27 luglio 2017

Macron delude i giornalisti di servizio italiani

Che brutto risveglio per i giornalisti di servizio italiani. Quelli che annunciavano orgasmatici il trionfo di Macron contro l'odiata Marine Le Pen. Quelli che erano ancora più tronfi dopo il successo di Macron alle politiche. L'Europa sconfigge i populisti. Maggior integrazione europea, apertura sugli invasori (quelli che in Italia si definiscono migranti), collaborazione con l'Italia e con Bruxelles. Un secolo fa? No, solo il mese scorso. Ma ora, in due giorni, i disinformatori di professione hanno incassato due ko fenomenali. Prima Macron, fregandosene dell'Italia, organizza a Parigi un vertice sulla Libia portando al tavolo i due principali contendenti. Poi decide che va ridiscusso l'ingresso di Fincantieri in Stx France, la cantieristica transalpina. E nel frattempo aveva pure rispedito in Italia le grandi risorse che avevano superato il confine di Ventimiglia. Uno schiaffo dopo l'altro. Ma i giornalisti di servizio spiegano che Macron è buono e deve fare la faccia feroce solo per accontentare il pubblico francese, dal momento che la sua popolarità è in rapido calo. Può essere per calcolo elettorale, per una colica renale o per un litigio con l'attempata compagna, ma il risultato non cambia. Ed è un risultato pesantemente negativo per il governo italiano e per l'inetto ministro degli esteri, quell'Angelino Alfano che ad Arcore vorrebbero riabbracciare. Tanto per dimostrare che un centro destra a guida Berlu continuerebbe il fallimento in atto. Ma l'aspetto più tragico e' che gli schiaffoni di questi giorni non sono stati dati da un personaggio di primo piano alla guida di un Paese in ottima salute. La Francia è in crisi come l'Italia e Macron non ha né la statura ne' il carisma di un grande politico. Ma di fronte all'accoppiata Gentiloni-Alfano anche un nano può sentirsi un gigante. Forse qualche risultato l'Italia riuscirà ad ottenerlo, perché in un negoziato si parte chiedendo cento e ci si accorda a 50. Non va però dimenticato che la Francia tende a tutelare gli interessi dei transalpini, a prescindere dalle posizioni politiche. E lo sgarbo italiano a Bollore', per tutelare la famiglia di Berlu nella scalata a Mediaset, non è stato gradito non solo dal finanziere bretone ma neppure dal governo di Parigi. Ora l'Italia paga anche per l'inciucio tra Berlu ed il governo di centro sinistra. Il tg5 potrà anche attaccare Macron per tutelare Gentiloni e Alfano, ma all'Eliseo se ne fregano.

mercoledì 26 luglio 2017

La menzogna come strumento di governo italiano

La menzogna deve essere insita nel bagaglio culturale del Pd e dei suoi disinformatori di servizio. Prima Gentiloni spiega che sono state al rialzo le stime di crescita del Pil italiano. E sino a qui è tutto corretto. Andrebbe magari aggiunto che il Fmi prevede anche un immediato rallentamento dell'economia italiana il prossimo anno, ma a Gentiloni deve essere sfuggito. Il bello, però, arriva dopo. Quando il presidente del consiglio aggiunge che l'Italia cresce più dei propri competitori. Ed i giornalisti ripetono ossequienti il mantra. Peccato che la Germania cresca di più, così come la Francia e pure la Gran Bretagna. Mentre la crescita della Spagna è quasi il triplo di quella italiana. Non sono questi i Paesi con cui ci confrontiamo? I paragoni dobbiamo farli con i Paesi extra UE? Bene, la Russia cresce più dell'Italia, così come Cina ed India.  Ma i tg fingono di non saperlo o proprio non capiscono. L'importante è imbrogliare. Lo stesso criterio utilizzato per raccontare l'incontro promosso da Macron tra i due principali protagonisti della tragica vicenda libica, Sarraj e Haftar. Magari gli impegni presi a Parigi non verranno mantenuti sul terreno, ma nel frattempo la Francia incassa un risultato di grande prestigio, dopo essere stata la maggior responsabile del disastro. Eppure la Libia avrebbe dovuto vedere l'Italia come grande protagonista della pacificazione del Paese. Ma se un Paese affida la propria politica estera ad Alfano, come può pretendere di ottenere risultati? Il massimo è stato il ringraziamento formale rivolto da Macron a Gentiloni, più una presa in giro che altro. Ovviamente il "merci" è stato interpretato dai giornalisti di servizio come un grande riconoscimento per l'opera italiana in Libia. A Macron sarà sufficiente il ringraziamento concesso all'Italia per provare a fare affari in Libia e per rafforzare la propria posizione con Russia, Egitto ed Emirati che sostengono Haftar. All'Italia verrà riconosciuto il diritto di accogliere tutti i migranti in fuga dai porti libici. Davvero un grande successo. Ma ci saranno sempre i disinformatori a riportare le menzogne del governo.

martedì 25 luglio 2017

Basterebbe il cervello contro il pensiero unico obbligatorio

Sul finire del Settecento, Jena non arrivava a 4mila abitanti eppure era un centro culturale famoso in tutta Europa. E a 20 km di distanza sorgeva la capitale del ducato, Weimar, con meno di mille case. Piccoli centri ma grandi idee, grazie ad un sovrano intelligente che favoriva arti e scienze. Goethe, Schiller, Humboldt si confrontavano in uno spazio così limitato e tra così poche persone. Potrebbe essere questa la risposta a chi si chiede com'è possibile fronteggiare i grandi numeri e le immense dimensioni di questo potere opprimente che impone il pensiero unico obbligatorio. Una risposta basata sull'intelligenza, sulla preparazione, sullo studio e non sulla superficialità, sulla banalità, sulla ricerca della strada più semplice. Quando Mariano Allocco, un montanaro intelligente e coraggioso, propose di realizzare una Accademia delle Terre Alte per portare una preparazione di livello elevato alle popolazioni alpine, qualcuno pensò che fosse una follia o, comunque, un'idea strampalata. Ora l'Accademia decolla, legata alla qualità e non ai grandi numeri. Certo, per la montagna è più facile procedere a cementificazioni selvagge di territori incontaminati, piuttosto di favorire uno sviluppo legato a idee nuove, a creatività e coraggio. Lo stesso vale per la pianura, per le città. Le idee non sono legate al numero. Ma lo studio è più faticoso di un semplice ricorso alla banalità. Il confronto tra cervelli lascia il posto agli slogan, i progetti creativi sono sostituiti da edifici banali quando non orribili, le idee nuove devono superare la barriera del pensiero unico obbligatorio. Mancano le occasioni di incontro tra chi pensa. Il potere favorisce l'isolamento. E chi si dichiara nemico del potere, o almeno dissenziente, organizza incontri inutili e banali, per evitare che emergano energie, che si distinguano personaggi di valore. La mediocrità non permette una opposizione, non permette un vero dissenso. I cervelli pensanti esistono ancora. I dissidenti preparati non si sono estinti. Manca un sovrano come Karl August, in grado di capire e valorizzare Goethe e Schiller. I nuovi sovrani non vanno al di là di J Ax e Fedez, anche Gabbani è troppo difficile per loro.

lunedì 24 luglio 2017

Boeri a favore dell'eutanasia degli anziani

Le evidenti difficoltà del bugiardissimo spingono avanti le seconde linee della sinistra italiana. A volte anche le terze linee e così può spuntare persino Boeri che si lancia in dichiarazioni assurde sulle pensioni, in linea con le esternazioni di Boldrine e questo dovrebbe far riflettere sulle nuove alleanze che emergono a sinistra. Il problema non è solo nelle dichiarazioni farlocche di Boeri che ricorda il contributo all'INPS garantito dagli allogeni ma dimentica che gli stessi allogeni regolari sottraggono, legittimamente, 6 miliardi di euro all'anno all'economia italiana con le rimesse inviate ufficialmente in Patria. A questi miliardi regolari andrebbero aggiunti i miliardi frutto di attività in nero oltre a quelle semplicemente criminali. Ma per il futuro candidato Boeri l'emergenza è rappresentata dal miliardo di euro all'anno destinato ai pensionati italiani che, per sopravvivere decentemente, si trasferiscono all'estero, magari nella stessa Europa, dove le tasse sono meno assurde e dove è possibile godersi i frutti di una vita di lavoro. Ma è questo che preoccupa Boeri e Boldrine. Se i pensionati vivono decentemente, vivono anche più a lungo. E questo rappresenta un problema per le casse INPS. Invece i nuovi schiavi sono sottopagati e avranno pensioni che non garantiranno una vecchiaia decorosa. Dunque creperanno in fretta. Boeri, nella sua fastidiosa faziosità, dimentica anche che le pensioni saranno pagate anche ai parenti degli allogeni trasformati in cittadini italiani, pur senza aver mai versato alcunché nelle casse italiane. Miracolo dei ricongiungimenti. Se invece l'allogeno decide di tornarsene a casa, i versamenti gli vengono restituiti, dunque le casse INPS si svuotano. Particolare irrilevante per chi aspira a ben di più di una posizione al vertice INPS. Però sarebbe il caso che gli italiani, quelli indigeni, conoscessero questi particolari irrilevanti prima di andare a votare. Boeri è il simbolo dei sostenitori di una eutanasia generalizzata per eliminare chiunque non sia più produttivo e, dunque, utile agli sfruttatori mondiali. Al lavoro sino a 70 anni e poi pensioni da fame per una morte rapida. La nuova sinistra che avanza

venerdì 21 luglio 2017

La censura è indispensabile per evitare il dissenso

La censura imposta da Fiano e compagni su ogni pensiero riconducibile al fascismo non è una operazione fine a se stessa. Ma rientra nell'ambito generale nel l'eliminazione di ogni forma di dissenso che rischi di trasformarsi in rifiuto della società imposta e del pensiero unico obbligatorio (Puo). Per questo si utilizzano i chierici della disinformazione di regime, giornalisti e pseudo intellettuali al servizio del nuovo regime planetario. Si impoveriscono le lingue locali e nazionali, accusate di passatismo, e si predica l'utilizzo dell'inglese di base come unica forma di comunicazione. La lingua è espressione di un pensiero e impoverire la lingua, o cancellarla del tutto, significa cancellare ogni radice, ogni eventuale pensiero eterodosso. Ma i chierici della disinformazione vanno oltre. Modificano il linguaggio per trasformare la percezione della realtà. Gli allogeni invasori diventano prima migranti e poi profughi. Gli zingari si trasformano in nomadi anche se sono stanziali da generazioni. I bombardamenti contro le popolazioni civili sono operazioni di pace. Vietato contraddire queste definizioni se si vuole evitare l'accusa di fascismo, di populismo, di complottismo.  Il Puo riesce inoltre a contare sul sostegno dei potenziali dissidenti che vengono utilizzati gli uni contro gli altri. Vuoi difendere la tua lingua e le tue radici? Puoi farlo, momentaneamente, se accetti di schierarti contro chi si batte per evitare l'invasione. Tu sostieni l'accoglienza senza limiti e il potere ti lascia cantare canzoni nella tua lingua. E appena saranno sconfitti i sovranisti, tu dovrai rinunciare alla tua lingua per non infastidire i profughi che avranno occupato il tuo paese. Un passo per volta, per bollirti senza che tu te ne accorga. In nome del buonismo, della lotta al nazifascismo e al duca di Mantova, della difesa contro i Visigoti e gli Unni, della guerra contro i Vichinghi ed i Saraceni. No, contro i Saraceni no, meglio accoglierli. Esiste ancora una opposizione contro il Puo? Esiste a livello individuale e di piccoli gruppi. Non a livello politico. La sinistra è organica e si reinventa l'Anpi per combattere ogni dissenso. E la destra è complice perché interessata solo alle poltrone. Si allea con il bollito di Arcore e con i suoi transfughi senza neppure trattare su spazi televisivi, radiofonici e sulla carta stampata. Meglio trattare sulle poltrone e sugli strapuntini. Per poi continuare a seguire le indicazioni del Puo. Evitando ogni forma di informazione e comunicazione che possa infastidire il sistema. Così dopo aver protestato per i danni provocati da Zanetti e dai suoi sodali montiani, il centro destra si ritroverà ad applaudire lo stesso Zanetti folgorato sulla strada di Arcore. Fianco a fianco con Lupi che continua a magnificare i risultati ottenuti dal governo del bugiardissimo e da Gentiloni, pur essendo pronto a farsi votare dal centro destra al prossimo giro.

giovedì 20 luglio 2017

I populisti crescono ancora e spaventano Fiano

Il povero Fiano, diventato famoso grazie alla sua furia iconoclasta, non è il solo alle prese con il terrore per ogni forma di dissenso. Uno studio europeo rileva che i populisti sono ormai la terza forza politica del Vecchio Continente e continuano a crescere nonostante le sconfitte in Francia e Olanda. Come tutti gli studi di questo tipo, l'approssimazione e' totale e la confusione pure. Nel calderone populista finiscono movimenti che si collocano a destra, a sinistra o non si sa dove. E su questo giocano i Fiano di turno, utilizzando giornali e tv di servizio per criminalizzare il dissenso e organizzando la protesta dei contestatori di comodo contro chi ha realmente un pensiero non conforme. Tuttavia non basta, il disgusto generale cresce. Le continue discriminazioni nei confronti delle popolazioni locali e a favore dei nuovi schiavi creano tensioni. Una grande risorsa accoltella un poliziotto e viene immediatamente rimessa in libertà; una addetta al controllore dei biglietti su un treno della Sardegna viene aggredita da un gruppo di grandi risorse e nessuno interviene; un altro controllore subisce la stessa sorte in Lombardia e il risultato è lo stesso; a Torino una trentina di spacciatori, tutti grandi risorse impegnate a pagarci la pensione, vengono bloccati dai carabinieri e il giorno dopo il lavoro di spaccio riprende regolarmente. È il mercato, bellezza. Sarà il mercato, sarà che ce lo chiede l'Europa, ma il disgusto dei sudditi vessati cresce. L'Italia ha il record europeo di giovani che non studiano e non lavorano, ma i percorsi di inserimento si organizzano per i nuovi arrivati. Aumenta il numero di italiani che non possono permettersi le vacanze, ma gli alberghi sono occupati dalle grandi opportunità mantenute dagli italiani compresi quelli che un hotel se lo sognano. Non va bene. Eppure il Pd e la sinistra alla Pisapia insistono a penalizzare gli italiani più deboli. Giocando sulle scelte assurde di un centro destra che, grazie al bollito di Arcore, è ora pronto ad imbarcare persino l'imbarazzante Zanetti, ex Sciolta Civica. Uno che gareggia con Alfano per la palma del peggiore e del più odiato. Ma ad Arcore sono pronti ad accogliere anche lui. E poi magari anche Portas. Per dimostrare che il tutto, in questo caso, e' inferiore alla somma delle parti.

mercoledì 19 luglio 2017

Il bollito di Arcore ora scommette su Tosi

Il bollito di Arcore è scatenato. E dopo aver spalancato le braccia per riaccogliere il ministro Costa, pronto a dimettersi in autunno dopo aver fatto parte dell'attuale governo in quota Alfano, il sultano di tutti i Dudu del mondo ha finalmente trovato il candidato perfetto. Non Draghi o Marchionne, lanciati e poi dimenticati, ma addirittura Tosi. Sì, l'ex sindaco di Verona, ex leghista, ex alleato di Parisi, attuale sostenitore di Gentiloni e del bugiardissimo. La squallida ammucchiata del bollito prende forma in vista delle elezioni politiche. Non un'idea, ma una squadra Arlecchino, con riciclati e scarti di partiti e movimenti vari. L'ideale per convincere gli elettori, per motivare gli astensionisti. Chi non sarebbe entusiasta di farsi governare da una banderuola come Tosi? Uno che ha piazzato la propria fidanzata come candidato sindaco di Verona e ne è uscito sconfitto? Uno che è passato dal sostegno di Cpi a quello del Pd? In realtà un personaggio di questa coerenza è perfetto per il bollito di Arcore. Ma Berlu non si ferma e cerca di creare problemi in casa Lega, facendo trapelare l'idea di una candidatura di Maroni come futuro presidente del consiglio. D'altronde Maroni è abituato a convivere con i centristi e soprattutto con Comunione e Liberazione e con la Compagnia delle Opere. Gli affari sono affari e la politica si adegua. Quello che è meno chiaro è il perché gli italiani dovrebbero votare per questa gente. Credibilità zero. Davvero qualcuno vorrebbe ritrovarsi la Brambilla come ministro? Con Dudu sottosegretario e Pascale a guidare le danze? O qualcuno rivorrebbe la Gelmini a guidare le politiche scolastiche con il suo tunnel tra Svizzera e Gran Sasso? Certo, l'ignoranza del ministro Fedeli non teme confronti, ma non è possibile doversi limitare a scegliere il meno peggio. Tra l'altro il bollito di Arcore dimostra un totale disprezzo nei confronti dei potenziali alleati, e non si tratta certo di un grande segnale. Ma è anche vero che i potenziali alleati non brillano per capacità. È possibile affidare il governo dell'Italia a chi non è neppure in grado di risolvere i problemi della propria fondazione politica che controlla le risorse economiche? Ma non bisogna disperare. Nella peggiore delle ipotesi il bollito di Arcore lancerà la candidatura di Luca Cordero di Montezemolo, lui sì che è un uomo vincente. Basta chiedere in Alitalia, in Frau, in Cinzano o all'organizzazione di Italia 90

martedì 18 luglio 2017

Il Rinascimento Italiano non passa da Alfano

L'improponibile Alfano si ripropone al centro destra. Nonostante i disastri combinati prima come ministro degli Interni e poi agli Esteri, il pessimo Alfano è pronto a farsi riabbracciare dal bollito di Arcore. Non importa che gli altri partiti del centro destra siano contro lo Ius Soli e Alfano sia favorevole. Non importa che gli altri siano quelli che hanno bocciato il referendum di dicembre e Alfano fosse uno strenuo difensore della portata voluta dal bugiardissimo. Il bollito di Arcore è pronto a riaccogliere tutti pur di superare i voti della Lega. Non importano i programmi, la coerenza, la sintonia con gli italiani. Conta solo l'ammucchiata per battere Salvini. Con il rischio di rovinare il momento favorevole, dovuto esclusivamente al fallimento del centro sinistra e non al fascino del centro destra. Quale differenza dovrebbero notare i cittadini tra un governo del bugiardissimo o di Gentiloni con un ministero affidato ad Alfano ed un governo di centro destra con un ministero affidato sempre ad Alfano? Ma per Berlu non ci sono cittadini, solo sudditi, proprio come per il bugiardissimo o per Gentiloni. D'altronde l'attuale presidente del consiglio ha dovuto far marcia indietro sullo Ius Soli ma ribadendo che se ne riparlerà in autunno. Perché gli italiani sono contrari e vanno rieducati dal governo degli oligarchi del centro sinistra. Ma invece di approfittare della situazione, il centro destra del bollito di Arcore punta a replicare il fallimento del Pd. Anche se i movimenti nell'area sono frenetici. A giorni dovrebbe diventare ufficiale l'accordo tra Sgarbi e Tremonti per il nuovo partito Rinascimento Italiano. Pronto ad alleanze con Fitto ed altri movimenti di piccole dimensioni. Personaggio carismatico Sgarbi, personaggio di grande competenza Tremonti. Ma il nodo delle alleanze resta cruciale. Quale Rinascimento può avere l'Italia con ministri come Alfano? O con una classe dirigente che, sul fronte della cultura e dell'istruzione , ha puntato su un ministro come Gelmini? Il bollito di Arcore insiste con Brambilla? È vero che il centro sinistra ha messo in campo Fedeli e Maria Elena Etruria, Poletti e Madia, ma se le alternative sono quelle indicate dal bollito di Arcore sarà difficile spingere al voto chi sta disertando da tempo le urne.

giovedì 13 luglio 2017

Distruggere l'Eur per nascondere il fallimento sui migranti

Di successo in successo la politica internazionale del governo Gentiloni, almeno a sentire le fantasiose ricostruzioni di politica estera del Tg5 o delle reti Rai. Sarà per questo che tutta l'Europa, con il francese Macron in testa, ha spennacchiato Gentiloni e la vergognosa politica italiana sui migranti. L'Europa, legittimamente e intelligentemente, pretende i rimpatri di chi non ha diritto a restare, cioè più dell'80% di chi arriva, secondo Macron. Ma l'Italia delle coop non rimpatria nessuno e pretende che gli altri Paesi si facciano carico di questo delirio falsamente umanitario e realmente legato a sfruttamento e speculazione. Così, per nascondere il fallimento in politica estera, interviene Fiano con la sua legge per eliminare la libertà di pensiero. E a lui si aggiunge l'amica degli invasori, quella Boldrine che sogna di abbattere tutti i simboli del fascismo. Cominciamo con il Foro Italico e proseguiamo: Eur, città di fondazione, ponti, strade, ferrovie. Com'è possibile che l'Italia democratica e antifassssista possa tollerare le belle e comode case popolari costruite nel triste Ventennio? Quando la repubblica democratica e antifasssista ha realizzato orrende costruzioni dove stipare chi ha bisogno di un alloggio popolare? Si tratta di un chiaro esempio di propaganda antidemocratica. Dunque abbattiamo i palazzi del tempo ed evitiamo imbarazzanti confronti. Ma, soprattutto, evitiamo di affrontare i temi del lavoro, delle migrazioni, della povertà, del crollo culturale. Armi di distrazione di massa contro ogni possibilità di analisi della realtà. Tra l'altro il rifiuto europeo di accettare la follia italiana sui migranti è la migliore pubblicità per l'Unione. Perché dimostra che i fallimenti nostrani non sono sempre imputabili a Bruxelles ma sono frutto della scemenza nostrana. E dimostra anche una cosa che, in fondo, tutti sapevamo perfettamente: la totale incapacità di Alfano che, benché nessuno se lo ricordi, è ancora il ministro degli Esteri

lunedì 10 luglio 2017

Il bugiardissimo scopre gli "aiuti a casa loro". A vantaggio di chi?

Il bugiardissimo scopre che i migranti è meglio aiutarli a casa loro. Una ricetta di semplice buon senso e non si capisce perché il buon senso sia mancato sino ad ora al bugiardissimo ed ai suoi compagnucci della parrocchietta. Certo, la folgorazione sulla via di Damasco è sempre possibile, almeno una volta ogni duemila anni. Ma il dubbio è legittimo, quando si tratta del bugiardissimo. Lui e i suoi sodali hanno sostenuto sino a ieri tutte le coop di ogni colore che hanno lucrato sui migranti, che hanno cooperato con le ong che flirtavano con gli scafisti. Un affare migliore rispetto allo spaccio di droga, ma il bugiardissimo ed i suoi sodali non se n'erano accorti. E allora sorge il dubbio che le varie coop stiano per azzannare la nuova ricca torta degli aiuti ai Paesi da cui partono i migranti. Gli italiani si sono stufati di pagare le tasse per vedere le nuove opportunità favorite sul lavoro, nelle liste per le scuole materne o per ottenere un alloggio. E allora meglio tassare gli italiani per favorire le coop che andranno ad aiutare lontano dall'Italia. Così i controlli saranno minori, la rabbia si ridurrà e gli affari no. Allora bisognerà ricordare agli italiani quanto costa davvero aiutare chi non vuole lasciare il proprio Paese e vuole lavorare onestamente. Con 40 dollari a testa è una volta sola, l'onlus  Artaban ha regalato a un centinaio di donne dell'Ecuador i macchinari per produrre articoli tessili e mantenere le rispettive famiglie. Non 40 euro al giorno, 40 e basta. Una iniziativa che funziona. E allora non bisognerà credere a chi racconterà che servono montagne di denaro italiano per offrire una prospettiva alternativa alle migrazioni. Servono idee ed onestà. E non si sa quale di queste doti sia più carente tra chi ha scoperto il nuovo business.

giovedì 6 luglio 2017

Anche l'Italia ha il suo Bobby Sands. Morto per fame in carcere

Il nome di Doddore Meloni dirà poco alla maggior parte degli italiani. Eppure è una sorta di Bobby Sands italiano, anzi sardo. Un indipendentista che non voleva la libertà per l'Irlanda del Nord ma per la sua isola, per la sua piccola patria. Doddore, in galera, ha scelto di seguire la strada di Sands e ha iniziato uno sciopero della fame che lo ha portato alla morte. Nella totale indifferenza dei media italiani. Nessuno ha seguito il suo calvario, a differenza di quanto era avvenuto per il patriota Nord irlandese. Nessuno si è preoccupato per le sue condizioni di salute. Una sorta di censura di una notizia scomoda. E non ha alcuna importanza se si è d'accordo o meno con le posizioni di Doddore Meloni. Non ha neppure importanza che la sua fosse una battaglia senza seguito reale. Era la lotta, disarmata, di un uomo contro uno Stato che non fa nulla per la sua terra. Uno Stato che lo aveva spedito in carcere, nonostante l'età avanzata, per motivi fiscali. Uno Stato vendicativo che non difende i sudditi dal l'invasione e dalle violenze degli invasori, ma che non tollera il benché minimo grido di libertà. Uno Stato che prevede interventi per il sostegno ed il reinserimento dei detenuti che hanno assassinato qualcuno, ma che si accanisce contro un anziano che sognava la libertà per la sua terra. Ma se lo Stato, in fondo, si difende con questi atteggiamenti e questi soprusi, ancora più squallido ed inaccettabile è il comportamento dei media. Sempre pronti a raccontare le nuove storie d'amore e di corna di qualche stellina in disarmo, sempre attenti al menù proposto alle grandi risorse ospitate negli hotel pluristellati della Sardegna. Ma così distratti di fronte allo sciopero della fame ed alla morte di un uomo che lottava per la libertà

mercoledì 5 luglio 2017

Boeri, così bugiardo da poter governare

Boeri scende in campo per un posto da presidente del consiglio. Dopo le menzogne del bugiardissimo e di Gentiloni è il presidente dell'Inps a lanciarsi nella gara a chi mente di più. Ma le bugie di Boeri sono ancora più gravi perché non si limitano ad abbellire una realtà che bella non è. Boeri punta a favorire l'invasione italiana, spingendo il Paese verso il baratro. Il presidente dell'Inps non si accorge dell'esercito di migranti che chiedono l'elemosina di fronte a supermercati, chiese, negozi. Non vede gli spacciatori che colonizzano interi quartieri. Non vede i lavoratori in nero. Macché, lui si accorge solo di quelli che lavorano con un contratto regolare. E che, per il 70%, hanno un contratto da operaio con salari da fame che non bastano a pagare le pensioni attuali e tantomeno a garantirle a chi sta lavorando. E non considera i costi per sanità, scuola, giustizia, case, ordine pubblico. Dimentica, Boeri, che il lavoro evolve verso la robotizzazione e l'industria 4.0. Ciò significa che ci sarà sempre meno bisogno di operai. Dunque le nuove risorse dovranno essere mantenute in quanto disoccupate. E dimentica, Boeri, che aver favorito la crescita irresponsabile dell'esercito industriale di riserva (come spiegava Marx) ha determinato un abbassamento dei salari e la cancellazione dei diritti. Provocando una disoccupazione record di italiani, con quasi il 40% di disoccupazione giovanile. Chi paga i costi di questa mancanza di lavoro? Boeri se ne frega. D'altronde lui è quello che aveva messo in guardia contro pensioni eccessivamente generose. Non le pensioni d'oro, ma quelle che non arrivano ai 2mila euro ma che consentono di vivere decentemente. E Boeri aveva spiegato che chi vive decentemente muore più tardi. Con gravi ripercussioni sui conti Inps. Disgustoso. Talmente disgustoso che il centro destra, qualora vincesse, potrebbe subito riconfermarlo. Così come era successo con Moretti al vertice delle ferrovie. E come vorrebbe fare il bollito di Arcore con Alfano. Il disastroso Alfano, l'inetto Alfano che ora sta spaventando l'Austria che osa difendere i propri confini. Tutti al Piave, a difendere i confini dall'invasione straniera. Ma questa volta tutti schierati sull'altro sponda del fiume sacro. Gli invasori non arrivano dalle Alpi

martedì 4 luglio 2017

Gentiloni, sui migranti è bugiardissimo bis

Gentiloni può davvero rottamare il bugiardissimo. Non perché stia governando bene, ma per la capacità di mentire uguale a quella del suo predecessore. Il presidente del consiglio è tornato dal vertice sui migranti millantando risultati positivi inesistenti. Aiutato, in questo, dai soliti corifei dei giornali e delle tv dì servizio. In primis il Tg5 che, dopo aver servito fedelmente ed acriticamente il bugiardissimo, si è già riconvertito al gentilonismo. Un segnale chiarissimo di un cambio di prospettive del bollito di Arcore che dubita fortemente di un successo del bugiardissimo e, dunque, cerca nuove sponde. Così il tg della famiglia di Arcore si entusiasma per l'accordo sui migranti anche se l'accordo è mancato ed anzi Francia e Spagna hanno sbattuto la porta in faccia a Gentiloni. Ora anche l'Austria anti populista ha minacciato di mandare le truppe al Brennero se l'Italia continuerà ad accogliere i migranti senza provvedere al rimpatrio di chi non ha il diritto a restare. Ossia, secondo il presidente francese Macron, l'80% di chi sbarca  e che deve quindi essere rimpatriato e non distribuito in Europa. Davvero un grande successo diplomatico. Ma la sinistra italiana si rifiuta di rimandare indietro chi non fugge dalle guerre e spera sempre di scaricare le conseguenze sugli altri. Il massimo risultato ottenuto da Gentiloni è stato un documento inutile sulle ONG. Alle quali viene chiesto, in pratica, di rispettare la legge. Dimostrando chiaramente che il governo è consapevole delle continue violazioni, anche se non fa nulla per contrastarle. Ma anche questo accordicchio è destinato a diventare carta straccia. Perché il governo che minaccia la chiusura dei porti italiani alle Ong che non rispettano la legge, sa benissimo di non essere neppure in grado di attuare la minaccia. Perché i giornali e le tv di servizio si scatenerebbero con servizi strappalacrime sui poveri migranti costretti a vagare per il mare. Dunque fallimento su tutta la linea. Così come è fallito il jobs act anche se si cerca di nasconderlo.

lunedì 3 luglio 2017

Fantozzi, uno di noi

Più di 200mila persone al concerto di Vasco Rossi, cordoglio generale per la scomparsa di Paolo Villaggio, poco pubblico ma entusiasta per Paola  Turci. Qualcuno si interroga sul perché giovani e meno giovani si mobilitino per seguire il concerto di un cantante e non si muovano per protestare contro il precariato e la crescente povertà. Eppure non dovrebbe essere difficile da capire. Da un lato ci sono artisti, cantanti e attori, che suscitano emozioni. Dall'altro ci sono politici che non hanno più un briciolo di credibilità. E chiunque provi a guidare una sacrosanta protesta viene immediatamente contestato e accusato di ogni nefandezza e di oscuri interessi personali. Mobilitarsi per una sinistra che rincorre le idiozie della gauche caviar e tutela solo i migranti mentre impoverisce e bistrattata gli italiani? Seguire un centro destra che, quando governa, non cancella le leggi assurde imposte dai governi della sinistra per mancanza di coraggio e, anzi, cerca di far peggio? Chi ha introdotto Equitalia? Chi ha votato per le leggi imposte dall'Ue per impoverire l'Italia? Oppure mobilitarsi per i grillini? Ma quali? Quelli che, con Grillo, si accorgono dei disastri provocati dal via libera agli sbarchi o quelli che, sul territorio, sono favorevoli all'invasione? Mobilitarsi sapendo che la polizia e la magistratura sono al servizio del sistema di potere e stroncano ogni manifestazione di dissenso politico mentre tollerano ogni violenza del sedicente popolo della notte? E allora assistiamo all'esegesi dei testi di Vasco per comprendere se il cantante è assimilabile a qualche schieramento partitico. In effetti sarebbe difficile un'esegesi del nulla cosmico presente negli interventi dei politici. I testi del bugiardissimo? Al di là delle menzogne, sono di una povertà assoluta. E gli equilibrismi del bollito di Arcore? Una sagra dell'ipocrisia. Le banalità della Brambilla o l'arroganza priva di ogni contatto con la realtà di Fiano. Bisognerebbe entusiasmarsi per le crozzate di Bersani o per l'eloquio da funerale di Mattarella? E allora è inevitabile che milioni di persone preferiscano seguire, dal vivo o in tv, un concerto di Vasco o che si commuovano per Villaggio. Perché si riconoscono più in Fantozzi che nei bobo della Leopolda. Perché accanto hanno la Pina e non le starlette di Mediaset. Perché la vita è fatta di emozioni e la classe politica italiana non è in grado di offrirle.