lunedì 26 maggio 2014

Un popolo di pecore poteva fare altre scelte?

Uomini siate e non pecore matte. Ma l'Italia che non conosce il "padre Dante" ha scelto di farsi gregge e si è concessa, anima e corpo, al burattino tosatore. Non è solo il 40% dei votati per il Pd, ma anche il 60% di chi ha preferito restare a casa sperando di poter continuare a mugugnare dopo. Invece no. Chi è rimasto a casa non avrà più neanche il diritto di protestare. Complice del suicidio di una nazione che, probabilmente, merita questa fine. I più idioti dell'intero panorama europeo. Perché in tutti gli altri Paesi, chi non era soddisfatto di questa Europa dei cialtroni, ha scelto di votare per i partiti che non erano allineati, perlomeno a livello di programmi e di promesse. E' vero che gli euroscettici sono molto diversi, a seconda dei Paesi. Marine Le Pen non ha molto in comune con Farage. E Orban, pur restando nel Ppe, ha nulla da spartire con la Merkel. Per non parlare di Tsipras o degli Indignati spagnoli. Sarà impossibile farli collaborare tra loro ma il segnale che arriva dai rispettivi Paesi è di vitalità dei popoli. Dall'Italia solo l'obbedienza delle pecore. Certo, i partiti hanno fatto la loro parte per arrivare al disastro. I Fardelli d'Italia dovevano essere il nuovo e hanno ripresentato vecchi candidati bolsi ed inaccettabili. Ancora Aledanno, nonostante ciò che ha fatto, con chi l'ha fatto e nonostante ciò che non ha fatto. E gli altri? Rappresentanti di quella "destra di sistema" che non poteva scaldare i cuori degli elettori. E non li ha scaldati. E gli altri? Forza Italia che ora scopre - con un po' di ritardo - di aver tirato la volata al burattino. Meglio tardi che mai? No, perché il partitino-azienda è pronto a continuare sulla stessa strada. Inseguendo quei moderati che hanno scelto il Pd, tanto le riforme per peggiorare la situazione le fanno insieme. Ncd? Salvi per un pelo, grazie all'accordo con l'Udc. Accordo che consente di avere qualche seggio, ma che non offre propsettive di politica. E poi la Lega. Che Salvini è riuscito a risollevare dal fango e che ha conquistato un risultato considerato impossibile due o tre mesi or sono. Grazie all'intelligenza di un accordo transnazionale con il Fn. Giustamente Salvini ha dichiarato che il risultato delle europee è solo la base di partenza. E ha ragione, perché i livelli del personale politico non sono ancora adeguati, perché troppi personaggi messi in lista, anche nelle regionali e amministrative, sarebbe preferibile lasciarli a casa. Ma qui è la grande differenza rispetto ai Fardelli: gli elettori leghisti hanno creduto che la riproposizione di certa gente fosse solo un passaggio intermedio verso il rinnovamento; gli elettori di Fdi non ci hanno creduto, delusi anche dalla bufala dei progetti che dovevano essere finanziati dalla Fondazione di An e che, come al solito, sono stati accantonati perché i soldi devono restare nelle solite mani. E poi c'è Grillo: sconfitto, e pesantemente. Per ragioni anche simili a quelle delle destre. Non si può continuare a imporre candidati-nessuno, con l'unica giustificazione che sono ignoti anche alle procure oltre che agli elettori. Un movimento che è al secondo posto in Italia DEVE dotarsi di una classe di dirigenti e di eletti che diano prova di competenza, capacità, credibilità. E' vero che gli amici del burattino sono spesso solo dei bluff, ma anche il bluff va giocato con abilità. Quella che ha dimostrato il burattino, con l'aiuto dei media. Quella che è mancata a Grillo e Casaleggio. E infine Tsipras. Una banda di intellettuali radical chic, secondo qualcuno. Sarà indubbiamente così, ma gli intellettuali sono stati capaci di raccogliere il voto della sinistra vera, quella che non sogna gli inciuci del burattino, che non si emoziona di fronte alle larghe intese, che non vuole morire democristiana.

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