martedì 10 giugno 2014

Dalla cultura alla chiesa: la rinuncia del centrodestra al soft power

Poco meno di 1 milione di euro da spartirsi tra Curia e convento di suore. Dalle carte dell'infamia Mose emergerebbero mega finanziamenti alla "chiesa dei poveri": in cambio - assicura Libero - di un sostegno delle suore e del mondo che ruota intorno alla chiesa. Un sostegno al Mose? No, alla candidatura del sindaco Orsoni, imposto dal Pd per guidare Venezia. Ovviamente, in Italia, tra la verità e le carte processuali ci possono essere sostanziali differenze. Ma ciò che non cambia è l'incapacità totale del centrodestra di confrontarsi con la realtà, con il mondo. A partire da quello che viene definito come "soft power" e che dovrebbe essere nelle corde di un'area politica che si è affidata a Berlusconi. Il grande comunicatore al posto del grande timoniere. E invece niente. Nessuna capacità di comunicare al di là delle comparsate tv. Nessuna capacità di incidere sulla società civile. E non attraverso il denaro elargito dai corruttori professionali, ma attraverso il colloquio, le iniziative, i progetti comuni. Abbandonata la cultura, "perché con la cultura non si mangia" sosteneva (sbagliando clamorosamente) chi mangiava in altro modo. Lasciando gli ordini professionali agli avversari, le istituzioni culturali agli avversari, gli oratori agli avversari. Musica, teatro, cinema, letteratura: tutto abbandonato per dedicarsi alle grandi opere ed alla mignotteria trasformata in politica. Per poi comparire, di tanto in tanto, rivolgendosi ai "moderati" nella speranza di ottenere un voto. Grande rapporto. Che poteva reggere, alla meno peggio, sino a quando i "moderati" riuscivano a sopravvivere ed avevano qualcosa da perdere. Peccato che siano stati i politici dell'area moderata ad inventarsi quella roba brutta che è Equitalia, lo strumento perfetto per lasciare in pace il sistema di potere e colpire esclusivamente il mondo dei "moderati". Che, giustamente, hanno smesso di essere tali e si sono incazzati. Ovviamente gli strateghi dell'area non se ne sono accorti. Non hanno capito. Hanno continuato a rivolgersi a "moderati" che non esistevano più o che, comunque, si erano ridotti di numero in misura consistente. Mentre gli altri sceglievano l'astensione o si affidavano a Grillo. Così il "sindaco forzista più amato dagli italiani" è stato così amato da perdere la città che governava con moderazione. Mentre la Lega, scegliendo la scarsa moderazione di Salvini, ha conquistato Padova con un proprio esponente. Ed i Fardelli d'Italia hanno vinto a Potenza. Mentre i moderati perdevano a Biella e Vercelli, a Bergamo e a Prato, a Verbania e a Pescara. Conquistando pochissime città rispetto a quelle perdute. Ma l'ineffabile Quagliariello (Quagliachi?) è andato in tv spiegando che i moderati, che l'Ncd, che il centrodestra.. E basta!!

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