lunedì 22 febbraio 2016

Assassini figli dei programmi tv

Un ragazzo poco più che ventenne truffa la propria ex insegnante, le ruba 170mila euro e poi, quando la poverina prova a farseli restituire, la ammazza. E si giustifica spiegando che, a lui, la vita di paese andava stretta e aveva bisogno di soldi per ampliare i suoi orizzonti tra una vacanza in Costa Azzurra ed una puntata al Casino. Una storiaccia, con i giornalisti tv che si affrettano a spiegare che un simile comportamento non può essere dovuto ai falsi miti creati proprio dalle trasmissioni televisive. Exusatio non petita, direbbero quelli che hanno sprecato tempo sui libri invece di procurarsi soldi in modo più rapido ed in misura superiore. Eppure, al di la' della criminale e tragica conclusione della vicenda, le similitudini tra il ragazzo (bisex ed impegnato in politica dalla parte "giusta", dunque i media non ne parlano) che ha ucciso l'insegnante e quelli che litigano in deliranti programmi televisivi non sono poche. Tutti in cerca di visibilità, di notorietà purché senza fatica, senza studio, senza impegno. Non è la voglia di emergere grazie alle proprie capacità, professionalità, intelligenza, preparazione. No, solo la voglia di apparire e, grazie alla notorietà conquistata facendo i deficienti, arricchirsi alla faccia di chi perde tempo sui libri, in officina, in un ufficio o in una bottega. Appaio dunque sono. E se appaio guadagno, mi arricchisco. Non importa se, per farmi notare, devo diventare maleducato, sguaiato, ridicolo. Se devo calpestare la dignità ed i sentimenti altrui. I miei minuti di notorietà valgono più di tutti e tutto. E se per allargare gli orizzonti devo calpestare non solo la dignità ma anche la vita degli altri, va bene lo stesso. Con la benedizione di mamma che finge di non vedere e di non sapere, che giustifica ogni porcata del proprio bambino cresciutello. D'altronde questo e' il mondo dei diritti, di qualsiasi diritto a prescindere. Diritto a comprarsi un bambino al supermercato, diritto ad ogni vizio e ad ogni cosa che salti in testa. Si cancellano i confini tra le patrie come si cancellano i confini tra il bene ed il male. Tutto uguale, la vita e la morte, purché altrui.

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