venerdì 13 giugno 2014

La Leopolda nera? Fondamentale, purché diversa

Una "Leopolda" di destra? La propongono tutti, pare quasi una moda. Il Pd lancia le primarie? E tutti, a destra, a volere le primarie (non proprio tutti..). Il burattino si è creato una ampia base di consensi attraverso le iniziative ospitate alla fiorentina Leopolda? Ed ora tutti a voler copiare il percorso dell'ex sindaco. Che ci sia, a destra, l'assoluta necessità di una svolta radicale è evidente a tutti. Ed è anche vero che le distanze nella cosidetta Area non sono più ampie di quelle esistenti nel Pd, tra democristiani di destra e sinistra, radicali, camerieri dei banchieri, ex Pci miglioristi e nostalgici di Baffone. Ma alla Leopolda, di fatto, lo spazio non è stato offerto a tutti. Si è arrivati già con un'idea ben precisa, quella dei burattinai, e la si è fatta passare grazie alle doti da imbonitore del burattino. L'Area dei destra ha un burattino di questo tipo? No. Dunque un appuntamento in stile Leopolda non può essere realizzato. Bisogna sostituirlo con un progetto basato sul confronto delle idee. E qui scattano i problemi. Quali idee? Allargate sino a quali posizioni? Perché la richiesta arriva da tutte le parti. E il sondaggio pre elettorale realizzato dal quotidiano online Barbadillo ha evidenziato che le varie anime dell'Area votano ormai in ordine sparso: dalla Lega (anche nel profondo Sud) a Tsipras, passando per Fdi, per Grillo e persino per Renzi. Ovvio che gli attuali partiti non rappresentino praticamente più nulla per la stragrande maggioranza dei loro elettori e per la totalità dei potenziali elettori che disertano le urne per il disgusto. Gli unici a credere ancora in questi partiti, con queste classi dirigenti, sono appunto le classi dirigenti che cercano di conservare poltone e strapuntini. Organizzare una "Leopolda a destra" significa formalizzare questo distacco e questo disgusto. Sarebbe un primo passo, fondamentale, per una rinascita, ma quanti avranno il coraggio di partecipare, ufficilamente e pubblicamente, alla rottamazione di una classe dirigente che offre piccole prebende e grandi promesse ogni volta disattese? Chi guiderà un simile processo? Ed in quale direzione? Si vuole uscire dall'incontro con posizioni vicine a quelle dei burattinai o si vuole essere gli interpreti di una nuova Italia che sappia ripartire da basi molto diverse da quelle dei camerieri delle banche? Si vuole continuare con i vecchi interpreti di ancor più vecchi giochi di potere conditi da nani, ballerine e accomodamenti vari (tangenti comprese) o si vuole offrire una prospettiva totalmente differente per un'Italia che non vuole rassegnarsi alla povertà imposta da Bruxelles? Si vuole proseguire con piccoli burocrati che eseguono gli ordini dei sopravvissuti della politica o si vogliono prepare giovani che sappiano affrontare le sfide di oggi e di domani? Con una domanda di fondo, arida ma inevitabile: chi paga? Perché le scuole costano, la formazione costa, le iniziative costano. Costano le tv ed i giornali. E tutti gli imprenditori che, in privato, maledicono il burattino e mostrano il santino del Duce, quando è ora di spendere ripongono il santino e chiudono il portafoglio. Ma lo chiudono "cameratescamente", sia ben chiaro.

3 commenti:

  1. in un area ormai devastata ed in disuso è difficile pensare una Leopolda di Destra, purtroppo i referendi di una pseudo destra, che ormai ha i lineamenti marcai di centro, sono a corto di idee e copiano di continuo quello che a sinistra ha avuto successo.

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  2. tutto vero, ma l'alternativa qual è? restare a gurdare, ciascuno per sè, il disastro provocato dagli altri e l'imbecillità dell'area?

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    1. no questo assolutamente no, si dovrebbe cercare di unire le forze "buone" per creare qualcosa di utile e pulito

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