giovedì 11 giugno 2015

La tutela dell'ambiente non è compatibile con l'invasione

Tutti in attesa delle parole del Papa sul tema dell'ambiente. Tutti? Beh, non proprio. In realtà l'ambiente pare essere passato di moda. D'altronde anche il bugiardissimo, in nome di una ripresa sempre promessa e mai realizzata, ha dato il via libera a speculazioni di ogni tipo. In Italia si possono cementificate le coste, tanto mica puntiamo sul turismo. Si possono costruire fabbriche inquinanti, perché la salute e' un optional riservato ai Paesi ricchi e virtuosi. Ed allora, nell'indifferenza generale, si può distruggere l'ambiente senza timori e senza preoccupazioni. Gli unici che paiono temere le parole del Papa sono gli inquinatori nordamericani. Già indignati preventivamente. Perché rifiutano un intervento papale che condanni l'inquinamento, l'avvelenamento dell'aria e del suolo in nome del profitto, la distruzione dei mari. Ma in Italia? Spariti, giustamente, i verdi che non han mai saputo fare politica, chi difende l'ambiente? Pochi. Resta il Premio Acqui Ambiente che, quest'anno, verrà assegnato a Brando Quilici per il libro "Il mio amico Nanuk" ed a Giordano Bruno Guerri e Lorenzo Cappellini per il loro volume "Con D'Annunzio al Vittoriale". Con un riconoscimento speciale come Testimone dell'Ambiente a Renzo Martinelli per il film "Vajont, la diga del disonore". Vajont, appunto. Dopo la coraggiosa serata televisiva con lo spettacolo di Paolini dedicato alla tragedia di un'intera valle spazzata via dal crollo della diga, anche sui morti del Vajont e' calato l'oblio. Scomodi, con un'immagine che penalizzava l'immagine del progresso. Volete l'energia elettrica o la vostra vita? L'energia, padrone. E la strage fu inevitabile. Peccato che i morti avessero scelto la vita e non l'energia, ma questi son dettagli della storia del progresso. Un progresso compatibile con l'ambiente? Si, se solo si volesse investire e non ci si limitasse a speculare. Ma gli interessi economici cancellano tutto e tutti. Ambiente, cultura, diritti, vite. Trasferire centinaia di migliaia di persone da un continente all'altro distrugge l'ambiente, distrugge tradizioni e cultura, distrugge nazioni e persone. Ma ai bastardi speculatori travestiti da buonisti politicamente corretti tutto questo non interessa. Una decina di anni fa una ricerca aveva evidenziato come l'intero corso del Po - a causa della popolazione eccessiva - avesse superato ogni limite tollerabile di inquinamento. Non solo per le popolazioni che vivono sulle sponde, ma per quelle del bacino nel suo complesso. Dalle vallate alpine alle pianure emiliane. Ma alla banda Alfano ed al governo del bugiardissimo tutto questo non interessa. E spediscono migliaia di nuovi clandestini in un'area che non potrebbe più accogliere neppure gli italiani. Ma se l'ambiente è contro l'invasione, peggio per l'ambiente. Gli speculatori se ne faranno una ragione, la ragione dei 3 euro all'ora pagati ai nuovi schiavi, compresi gli italiani che devono far concorrenza ai clandestini se vogliono un lavoro.

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