venerdì 1 aprile 2016

Dimissioni Guidi? Nessuno scandalo ma un simbolo della nuova Italia

L'aspetto più sorprendente, nelle dimissioni del ministro per lo sviluppo economico, Federica Guidi, è la scoperta che esistesse un ministero ed un ministro di cui si erano completamente perse le tracce. Per il resto le intercettazioni rese note si limitano a confermare un quadro disastroso di commistione tra pessimi politici e pessimi imprenditori. Imprenditori che erano pure assurti ai vertici dell'associazione di categoria. Imprenditori che, mentre chiedevano favori alla politica, che in questo caso era rappresentata dalla propria compagna di vita, si indignavano contro i lavoratori della pubblica amministrazione, da licenziare su due piedi. Bisognava eliminare le province, bisognava eliminare i controlli. Ora si è capito perché. E si è anche capito perché il grande imprenditore compagno del ministro si impegnasse per evitare che, in Italia, si seguisse l'esempio dei francesi con il Front Nationale. Perché a lui, il grande imprenditore, piacevano solo i francesi della Total, con i quali faceva affari in Lucania. Già, mentre i difensori delle trivelle assicurano che l'estrazione del petrolio è un grande affare per l'Italia, nella realtà si scopre che è un grande affare per i francesi. Che non hanno neppure bisogno di bombardare come in Libia. In Italia ci sono il bugiardissimo, la Boschi, la Guidi. Ed i provvedimenti a favore della Total si approvano senza difficoltà. Basta coinvolgere un grande imprenditore fidanzato con un ministro che chiede un favore ad un altro ministro. In fondo, se la logica delle parentele e delle amicizie tra babbi funziona così bene in Toscana, perché l'amore tra imprenditori e ministri non dovrebbe funzionare in Lucania? Forse perché non si sono coinvolti i magistrati. Particolare non proprio trascurabile. D'altronde il grande imprenditore, quando tuonava contro l'inutilità dei dipendenti pubblici, forse pensava anche a magistrati e funzionari vari. E magari si dimostrerà che aveva ragione. Perché nell'Italia del bugiardissimo i favori fatti da un ministro a vantaggio di parenti, amici e compagni, sono un sacrosanto diritto, certo non un reato.

1 commento:

  1. E che dire del grande Ammiraglio, anche lui papà....
    Promotore dell'invasione, in cambio di quali favori? Ma in un Paese civile le Forze Armate non difendono dagli invasori?

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