mercoledì 9 novembre 2016

Ma i giornalisti che avevano annunciato il trionfo di Clinton, taceranno finalmente?

Le conseguenze del trionfo di Trump alle presidenziali americane si inizieranno a comprendere quando verrà scelta la squadra che contornerà il presidente. Si vedrà, allora, quali promesse verranno mantenute e quali accantonate. Ma le conseguenze che non vedremo mai, purtroppo, sono quelle che dovrebbero trarre i troppi inviati, corrispondenti, analisti, esperti, conduttori che riempiono spazi sui giornali italiani e blaterano in tv. Ancora una volta non hanno capito nulla e ancora una volta non si sono vergognati e stanno continuando ad occupare spazi ed a blaterare in tv. Che fossero tutti schierati con la Clinton è un problema loro: solo gli ignoranti credono ad un giornalismo italiano super partes. Ma se il tifo è ormai legittimo, l'incapacità di comprendere non è altrettanto legittima. A maggior ragione se sei una giornalista strapagata dalla Rai con i nostri soldi del nostro canone. Sei pagata per capire, non per tifare. E adesso, con il canone, dovremo pagare le damigiane di Maalox necessarie per metter fine ai dolori della signora delle cattive notizie (incapace di sorridere anche quando annuncia una vincita al superenalotto)?. Gli altri, almeno, sono strapagati con i soldi di chi si ostina ad acquistare giornali sempre meno credibili, sempre meno documentati. I Severgnini, i Riotta, i Lerner avranno il buon gusto di tacere? I Gramellini, i Fazio la smetteranno di blaterare? Pia illusione. Non è colpa loro se Clinton ha perso. La colpa è di questo stramaledetto popolo che crede ancora nella democrazia, che utilizza il suffragio universale per scegliere un candidato invece di farselo imporre da una fondazione, da una loggia, dal gruppo di giornalisti politicamente corretti. Un popolo bue che vota male, che non si lascia guidare dalle star di Hollywood. Ma come si permettono? Madonna sostiene la Clinton, promettendo performances sessuali, e loro la snobbano e votano Trump? Inaccettabile. Bisogna tornare al voto per censo. E poi la divisione territoriale diventa fondamentale. Le città politicamente corrette, dove vivono gli oligarchi, scelgono Clinton. Le campagne dove lavorano i bruti, dove vivono i rozzi che zappano invece di dedicarsi a visitare mostre di arte d'avanguardia, scelgono Trump. Già da queste divisioni appare chiaro che è necessario intervenire subito. Togliendo il diritto di voto ai campagnoli, riservandolo agli urbanizzati con reddito particolarmente elevato. E togliendolo anche agli afroamericani, che non sono andati a votare, così imparano. Oddio, togliere il diritto di voto a chi non vota non è particolarmente geniale, ma è meglio non dirlo a Rondolino. Ed i maledetti latinos? I grandi inviati italiani dei giornali e delle tv avevano annunciato la sicura vittoria di Clinton perché si stava registrando un boom di votanti latinos. E invece questi ingrati tendenzialmente fascisti hanno votato in massa, ma per Trump. Ne avessero azzeccata una, i servi dell'informazione di palazzo. Ed hanno pure sorvolato sull'effetto sfiga del bugiardissimo, volato negli Usa a portare il suo sostegno a Clinton, con gli stessi risultati ottenuti con il suo sostegno a Nibali o alla Pellegrini.

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