giovedì 25 gennaio 2018

Salvini si allea con i sardisti, svolta epocale

Sui quotidiani nazionali la notizia è stata sostanzialmente trascurata, ma l'accordo tra Salvini e il Partito sardo d'azione rappresenta un segnale estremamente importante. Innanzitutto perché - come ha  sottolineato Sasso Deidda di Fdi in una intervista andata in onda su Electoradio e Radio Antenna 1 - dimostra che anche in Sardegna il vento è cambiato e cresce la convinzione di un successo del centro destra. E poi perché gli autonomisti sardi, come quasi tutti gli autonomisti presenti in Italia, erano storicamente schierati sul fronte opposto. Culturalmente un'assurdita' poiché i valori di chi si batte per le autonomie sono molto più simili a quelli che, in teoria, dovrebbero caratterizzare le destre. A partire dalla difesa delle tradizioni locali, della cultura, del territorio stesso. Invece, grazie anche all'ottusità di una destra romanocentrica che non riesce a capire il mondo oltre il grande raccordo anulare, si sono spinti i movimenti autonomisti all'abbraccio di una sinistra mondialista, che cancella le tradizioni in nome del rispetto degli stranieri, che vuole distruggere una cultura antica in nome del pensiero unico obbligatorio. Ora, con l'accordo tra Lega e sardisti, può partire un cambiamento radicale. A patto che gli alleati della Lega si rendano conto della realtà e sappiano decidere senza ingerenze romane. Deidda ricorda che anche Fdi è a favore dell'autonomia (ma contro l'indipendenza) e questo permette nuove alleanze un tempo impensabili. Ma lo stesso discorso potrebbe valere per Trentino e Valle d'Aosta. Più complicata, per ragioni etniche, la situazione in Sud Tirolo con la Svp che non rinuncia all'accordo con il Pd ma, contemporaneamente, cerca l'appoggio delle destre che governano in Austria. Quanto al Trentino, il Patt non ha nulla a che fare con la sinistra con la quale si allea. E in caso di successo del centro destra a livello nazionale sarebbe interessante vedere l'atteggiamento del Patt per ottenere vantaggi per il Trentino. Lo stesso vale per la Valle d'Aosta alle prese con un'alleanza con il Pd che non si è rivelata particolarmente brillante. Anche Aosta ha bisogno di un'occhiata molto benevola dal governo centrale e un ribaltamento a Roma potrebbe avere conseguenze sul territorio valdostano. Ma non sono soltanto le Regioni autonome ad essere interessate all'accordo tra Lega e sardisti. Tutte le minoranze potrebbero ritrovare un punto di riferimento dopo essere state ignorate da tutti e da lungo tempo. Occorre una grande capacità culturale per confrontarsi con occitani, walser, ladini, albanesi, greci. Ma se l'alternativa è il mondialismo con il pensiero unico obbligatorio, la sfida non è impossibile

2 commenti:

  1. Al contrario di Forza Italia, la Lega sta facendo passi avanti e credo che se ne sia accorto persino Berlusconi che, proprio per questo, ha cercato - ed ora difende, nonostante tutto - l'accordo con la Lega.
    Mi pare che, tutto sommato, la Lega rappresenta, oggi, quel rinnovamento politico che molti italiani chiedono; non escludo che, diventi il primo partito del CD dove FI farà la parte di una modesta "comparsa"; se, poi, anche Casa Pound e Forza Nuova supereranno lo sbarramento del 3% (e sono convinto che ce la facciano ... "in scioltezza") vedo una coalizione Lega/CP/FN con FI e FdI buoni "gregari".

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  2. Che forza nuova raggiunga il 3% mi pare improbabile

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