martedì 22 luglio 2014

Berlu vuol corrompere Salvini con il calciomercato

"Massì, gli compro Cerci per il Milan e in cambio Salvini fa finta di niente sui clandestini, sulle riforme imposte dal burattino, su Equitalia. E facciamo un bell'accordo che mi restituisca il ruolo di padrone indiscusso". Per Berlu, dopo l'assoluzione per la vicenda Ruby, tutto sembra essere tornato facile. Due sorrisi di qui, una strizzatina d'occhio di là e si rifonda la casa delle libertà. Come ai vecchi tempi. Qualcuno, tra un giochino con Dudù ed una battuta sempre meno felice, dovrebbe spiegargli che la situazione è cambiata. Non c'è più il vecchio Bossi, a guidare una Lega precipitata nei consensi. C'é Salvini che è stato capace di ignorare il proprio passato da "rosso-leghista" per allearsi con Marine Le Pen alle europee. Non c'è più Gianfri, alle prese con gli ordini ricevuti nel talamo ed oscillante tra il ruolo di delfino e quello di Bruto. C'é la Meloni che, dopo il mancato ingresso al Parlamento europeo, invoca ancora uno choc che non si sa quale debba essere e, nel frattempo, riparte immancabilmente dagli Aledanno di turno, rifiutati dalla base e imposti dal vertice. Non c'è più nemmeno Pierfurbi Casini, annegato nei disastri delle alleanze sbagliate. E c'é ancora Alfano, in un altro partito dove sta dimostrando che, almeno sulla mancanza del "quid", Berlu non aveva tutti i torti. E' passato, per fortuna, anche il grigiocrate Monti. Come è passato, sulla riva opposta, Bersani. Così le rive si sono avvicinate e Berlu, in cambio di processi morbidi, è diventato il principale sponsor del burattino di Palazzo Chigi. Eppure, di fronte a tutto questo, Berlu pensa di rifare tutto come prima, come se nulla fosse successo. Ha tradito Gheddafi, sta tradendo Putin, ha tradito l'elettorato che non ha votato per un ruolo di appoggio mascherato al burattino. Ma ora che è stato assolto, tutto torna come prima. Rinnovare il partito? Certo: con Brunetta, ma anche con Toti e soprattutto la Pascale. Idee? Dipende. Non è che siano proprio fondamentali. D'altronde, se ci si basa sulle idee, come si fa a mettere insieme Alfano e Salvini? Per Berlu, in fondo, basta azzeccare l'acquisto giusto al calciomercato per far volare il Milan e mettere insieme i tifosi di qualsiasi partito. Ed è questa, in fondo, l'unica apertura rivolto al popolo bue. Perché le alleanze si fanno nelle chiuse stanze, gli accordi di sottobanco pure. E poi li si impongono agli elettori. Che restano a casa o votano Grillo. Chissà perché..

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