martedì 1 luglio 2014

Soft power, evoluzione dell'egemonia gramsciana

Il soft power, in fondo in fondo, rappresenta l'evoluzione dell'egemonia culturale gramsciana abbinata a tecniche moderne. Un tema, quello del soft power, che sarà trattato sabato 5 luglio nell'ambito dell'annuale work shop del centro studi Nodo di Gordio (diretta streaming su Ideal Web tv dalle 9,30 alle 18). Con interventi dell'amministratore delegato del Giornale.it, del responsabile della comunicazione del Cnr, del presidente di Lombardia-Russia e dell'antropologo della mente Alessandro Bertirotti. Ma un tema che è praticamente sconosciuto ai sedicenti politici dell'intera area del centrodestra sino alla destra più estrema e residuale. Il nulla cosmico, in pratica. E questo pesa su ogni scelta che diventa una scelta obbligata per non uscire dalla retta via del politicamente corretto, imposto dagli avversari che, sul tema, sanno lavorare e impegnano risorse a profusione. Non a caso il premio Acqui Storia, che premia i volumi di ambito storico, è costantemente sotto attacco poiché rappresenta l'unico spazio di libertà nel mondo della cultura omologata. Attacchi preventivi, tanto per cercare di intimidire giurati ed organizzatori. Mentre, ovviamente, si invocano cambiamenti in modo tale da rendere le scelte assolutamente allineate con il pensiero unico dominante. E non importa se i 30-40 libri che partecipavano al premio negli anni politicamente corretti sono diventati 170-180 quando il premio si è aperto alla libertà. Basta con questa libertà, la cultura ha bisogno di una sola linea, di una sola interpretazione, di un solo padrone. D'altronde i sedicenti politici del pensiero non omologato dimostrano ogni giorno di non sapere neppure cosa sia il pensiero. Impegnati ad inseguire cagnetti e cagnette, a dimostrarsi corretti, giudiziosi, ubbidienti. A non alzare la voce di fronte ai soprusi che colpiscono i cittadini: l'importante è evitare la galera per le proprie vicende personali, l'importante è che lo Stato non si incameri l'immenso patrimonio immobiliare creato dai vecchi militanti ed ora affidata ad una fondazione senza senso, l'importante è poter partecipare a qualche spartizione della torta. Ma ignorano, i sedicenti politici, che per loro ci saranno solo briciole, e sempre più piccole, man mano che la loro totale inutilità diventerà sempre più evidente. Si impiccheranno con la corda messa gentilmente a disposizione dagli avversari. Gratuitamente, s'intende. Perché loro, i sedicenti politici in via di estinzione, mano al poertafoglio non la mettono mai se non per incassare.

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