lunedì 29 dicembre 2014

Basta con le banalità natalizie

I luoghi comuni e le banalità sono ormai una costante del declinante giornalismo italiano. E sotto le feste natalizie si assiste al peggio del peggio. Una giovane carogna ammazza a Torino un'anziana per rubarle 15 euro? Ovvio che non possa mancare la giornalista pronta ad assicurare che l'assassino "e' dispiaciuto". Probabilmente dispiaciuto di essere stato arrestato. Non una parola sull'aggressione che, se non fosse finita con la morte dell'anziana donna, sarebbe stata normale, accettabile come tutti i reati commessi da chi proviene dai campi Rom. I No Tav bruciano i cavi dei binari per l'alta velocità?  Sono terroristi che mettono a repentaglio la vita di passeggeri che possono anche essere malati in attesa di trapianto (testuale). I Rom rubano i cavi ed i treni si fermano? Beh, e' diverso, bisogna capire, e' una cultura differente. Ma le banalità si sprecano anche sui clochard, sui barboni. "Tutti devono aiutarli, perché spesso sono persone che hanno perso il lavoro o che sono finite in mezzo ad una strada in conseguenza di una separazione o di un divorzio". Tutto vero, ma allora perché deve essere la carità privata a farsi carico delle puttanate pubbliche? Hanno perso il lavoro? Ma i giornalisti al servizio del burattino (e prima agli ordini della Fornero) non avevano tranquillizzato tutti sulla nuova efficienza delle strutture per il ricollocamento? Per il reimpiego?  Mica ci avranno ingannati? Ed i poveri in conseguenza di separazioni e divorzi, non saranno le vittime di leggi ingiuste e di magistrati altrettanto ingiusti che considerano un crimine (con un solo colpevole) la fine di un matrimonio? Chi ruba resta a casa, chi si separa perde la casa e finisce in mezzo ad una strada. Ma ci sono i buoni sentimenti dei privati che, a Natale, regalano un panettone ai padri separati che, negli altri 364 giorni, possono crepare di fame e di freddo, per la gioia dei servi di questa giustizia italiana a senso unico

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