giovedì 11 dicembre 2014

La Cara Salma, dai carri di Budapest alla macelleria sociale italiana

Bisogna saper uscire di scena. Ma, evidentemente, la Cara Salma non ha mai ascoltato Aznavour. Così, dopo i danni del passato e dopo un periodo di ibernazione, e' tornato ad esternare prima del patetico annuncio con cui se ne andrà a casa. E che esternazioni! Ha spiegato, l'uscente, che gli italiani non hanno il diritto di avere posizioni anti politica. Ed è giusto, considerando l'altissimo livello della politica italiana. Così come e' giusto vietare agli italiani il diritto di essere scettici nei confronti di un'Europa di burocrati, di banchieri e di speculatori. Allineati e coperti, se no la Cara Salma manda i carri armati. Forse non si è accorto che l'Ungheria del '56, quando Napo si entusiasmo'  per i carri sovietici a Budapest, e' ormai lontana. Ma la cattiva abitudine di fare proclami non l'ha persa. Non è propriamente corretto, per un presidente della Repubblica, mettersi a criticare gli avversari politici. Forse si è scordato che il suo dovrebbe essere un ruolo super partes. Invece, da troppo tempo, dimostra di essere di parte. E non dalla parte degli italiani. Certo, può contare su una dis informazione indecente, che trasforma in parole d'ordine qualsiasi esternazione di un potere malato. Una dis informazione che non si era accorta del marcio romano, ma che pontifica sul disgusto degli italiani. Una dis informazione che non spiega alla Cara Salma qual è il suo ruolo e che il padrone d'Italia non dovrebbe essere un burocrate di Bruxelles. Macché. Tutti entusiasti perché Napo attacca le opposizioni, perché difende l'indifendibile, perché si schiera dalla parte della macelleria sociale. Schiacciamo gli ungheresi! Nel nome del Soviet supremo! Schiacciamo gli italiani, in nome della speculazione internazionale. Per fortuna che sta per uscire di scena

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