venerdì 31 luglio 2015

Bocciato da tutti, il bugiardissimo gioca a calciobalilla

Quella di ieri non è stata una grande giornata per il bugiardissimo. E non per il voto sul canone Rai che ha evidenziato i problemi interni nel Pd. Ma per tutte le altre notizie che hanno confermato come l'Italia rilanciata dal governo degli inetti sia, in realtà, tutt'altro che rilanciata. Grazie anche alle politiche demenziali dell'inutile Letta e del Grigiocrate Monti. Si è partiti, nell'indifferenza del bugiardissimo impegnato a giocare a calciobalilla, con i dati sul Mezzogiorno. Che cresce a ritmo inferiore rispetto pure alla Grecia. Disoccupazione, emigrazione, povertà, mancanza di prospettive. Fantastico. Poi sono arrivati i dati sulla denatalità italiana. Non si fanno più figli perché nessuno crede più al futuro nonostante le menzogne del premier. Neppure gli invasori gli credono, e hanno smesso di far figli anche loro. Disillusione trasversale. Poteva mancare la Bce? Certo che no. Ed allora arriva la bacchettata sulle politiche italiane che prediligono il risparmio e non fan crescere i salari. Colpa del governo e pure degli imprenditori. Così i salari si riducono, l'economia non riparte e l'Italia precipita. Ma il bugiardissimo gioca a calciobalilla. Se, eventualmente, volesse saperne di più, potrebbe dedicarsi alla lettura, tra una partita ed un tuffo in mare, dell'ottimo "Parola di scienziato", un libro curato da Francesca Dragotto e Marco Ferrazzoli. Scoprirebbe, il bugiardissimo, che non si può far ripartire un Paese che conta 4,3 ricercatori ogni mille occupati contro i 7 dell'Unione europea, gli 8,5 dell'Ocse ed i 9,5 degli USA. Non si investe nella scienza e neppure nella cultura umanistica: anche in questo settore, fondamentale per valorizzare le bellezze ed il patrimonio artistico e storico italiano, siamo molto indietro rispetto a tutti, dalla Francia alla Scandinavia. Ma cosa fa il governo degli inetti? Nulla. Tenta di stilare delle classifiche sul valore e la credibilità delle Università poi, di fronte alle proteste delle peggiori, ritira il progetto. Così, al Politecnico di Torino, sono gli studenti stessi a respingere l'accesso alla laurea magistrale sulla base dei voti precedenti. Perché, spiegano gli studenti, arrivano laureati da altri Politecnici, con voti elevati e preparazione scarsa. E' l'Italia che doveva essere cambiata. Ma è più semplice giocare a calciobalilla. Mentre l'aeroporto della capitale, in un continuo disastro, diventa l'emblema di un governo fallimentare

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