sabato 11 luglio 2015

La fine dell'Europa, giustamente sconfitta dai nuovi barbari

Abituati alla totale inconsistenza del bugiardissimo di casa nostra, ci auto convinciamo che la Merkel conti qualcosa a livello mondiale. Pura illusione, poco più dell'entusiasmo estivo per la campagna acquisti di qualche squadretta di fondo classifica con la convinzione che possa vincere il campionato. E invece il campionato internazionale non lo vincerà la Merkel e non lo vincerà l'Europa. Un continente vecchio, moralmente distrutto e con una serie infinita di cialtroni politicamente corretti che, in nome del buonismo più ottuso, distruggono il poco rimasto in piedi. Si ripropone - ricordava Mariano Allocco, una delle teste pensanti del mondo montano europeo - la storia della fine dell'Impero Romano. Con i barbari alle porte che, grazie all'inconsistenza dell'Impero, sfondano le porte e occupano tutto, sconvolgendo tutto. Allora i barbari erano europei e, in fondo, avevano radici comuni. Ora il mondo che occupa tutto e tutti non ha molto in comune. Ma, ancora una volta, la colpa e' degli assediati. Infiacchiti, vigliacchi, pronti ad ogni compromesso. E se i barbari di fine Impero erano comunque affascinati dai resti di quella che era stata, comunque, una grande civiltà, i nuovi invasori sono solo, e giustamente, dei saccheggiatori di risorse altrui. Quale dovrebbe essere la grande civiltà europea ricca di fascino? Quella dei banchieri di Francoforte? Quella dei preti pedofili? Quella delle sedicenti archistar che realizzano ovunque le medesime schifezze, incuranti dei paesaggi, della cultura e dei contesti? Quella di chi è pronto a distruggere vallate incontaminate per creare piste da sci riservate ai Vip? Quella della cultura del cibo trasformata in sfruttamento del cibo artefatto? Quella della sanità pubblica che paga gli interventi per lo sbiancamento anale di un politico?  L'Europa tedesca dello sfruttamento attraverso i mini job? L'Europa francese delle banlieues? L'Europa italiana degli anziani che cercano cibo nei cassonetti mentre i nuovi barbari si lamentano di essere ospitati in hotel a sole 4 stelle? L'Europa greca di Tsipras che prende per i fondelli gli elettori e impone la macelleria sociale per far contente le banche? L'Europa della musica che è precipitata da Beethoven a Fedez? Questa e' l'Europa che ha scelto il suicidio. E non è un caso che gli altri, i Paesi non più emergenti ma ormai emersi, procedano per la loro strada senza di noi. Economicamente ma anche culturalmente. Quando, poi, vogliono ricordarsi della cultura europea, propongono concerti con valzer viennesi ed opere di Verdi. Magari si entusiasmano per Albano, ma non si sognerebbero mai di suicidarsi con dj ax. Perché loro hanno un futuro, noi abbiamo Jovanotti.

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