lunedì 12 ottobre 2015

Lasciate lavorare rapinatori e ricettatori

Il lavoro nobilita l'uomo. Solo attraverso il lavoro si conquista la dignità. Quante frasi ad effetto sul lavoro. La realtà e' un po' diversa. Perché appena un poco di lavoro e' tornato in Italia, il numero dei morti sul lavoro ha ripreso a crescere. Ed i morti sono aumentati, percentualmente, molto di più di quanto siano aumentati i lavoratori. Grazie, bugiardissimo. Ma le assurdità delle dichiarazioni non si limitano alle menzogne del premier o alle banalità dell'addormentato al piano di sopra. Il concetto di lavoro e' ormai cambiato, al Nord come al Sud. A Napoli la famiglia di uno dei delinquenti ammazzati dall'imprenditore che cercavano di rapinare, ha spiegato che a sbagliare e' stato l'imprenditore. Non il marito che era un onesto lavoratore del crimine da decine di anni. Tutt'al più, ma solo tutt'al più, avrebbe potuto essere arrestato. Peccato che le forze dell'ordine non ci fossero e, soprattutto, peccato che qualcun altro non lavora molto per tenere in galera uno che, da sempre, vive solo di crimine. Forse ora la famiglia pretenderà che il rapinatore sia considerato un caduto sul lavoro. Ma al Nord e' la stessa cosa. A Torino la gente onesta e lavoratrice di un quartiere e' scesa in piazza per bloccare un mercatino di merce di dubbia provenienza. Mercatino del tutto irregolare e, dunque, assolutamente permesso dal Comune. Non importa se viene venduta merce rubata, non importa se nessuno paga le tasse su questo commercio. Loro, i venditori, hanno protestato perché i cittadini impedivano di lavorare. E l'assessore ha chiarito che anche se la merce suscita qualche dubbio, lui mica può mandare l'esercito. D'altronde ladri e ricettatori a Torino vivono tranquilli. C'è altro di cui deve occuparsi la magistratura locale. Ad esempio della Volkswagen. Quanto alle forze dell'ordine, eventualmente verranno spedite contro i cittadini. Perché lo Stato deve punire chi non emette uno scontrino, non chi vende roba rubata. Mica si può lavorare su tutti i fronti

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