mercoledì 18 maggio 2016

Al bugiardissimo fa paura il "suo" referendum

Il bugiardissimo comincia ad innervosirsi. I sondaggi sul referendum autunnale indicano una crescente preferenza per il No e lui, il capo del governo e del Pd, inizia con le marce indietro, con le aperture nei confronti delle minoranze del suo partito. Rottamate espressioni tipo "Emiliano chi?", ora il bugiardissimo cerca il consenso dei suoi in nome del "bene del Paese". Peccato, per lui, che il bene del Paese coincida con la sua uscita definitiva di scena. Accompagnato dalla sua amica Elena e da tutta la banda delle banche toscane, padri e cugini compresi. Non è un caso che la stampa di servizio abbia ormai dimenticato la vicenda di Banca Etruria ed i coinvolgimenti famigliari. Non è un caso che si parli dello sconto concesso dall'Europa ma non dell'imposizione di una manovra da 17 miliardi, con il rischio di un aumento dell'Iva. E dei 500 euro promessi dal bugiardissimo ai neo diciottenni? Neppure un accenno. Nei prossimi mesi, per prepararsi al referendum, i giornali di servizio insisteranno sulla necessità di votare Sì per evitare che il bugiardissimo abbandoni il Paese nelle mani inesperte dei 5 stelle. Come se le mani esperte del premier e della sua banda non avessero fatto danni a sufficienza. D'altronde anche Sarkozy - il peggior presidente francese sino a quando non è arrivato Hollande - ammette che, in tutta Europa, le elite hanno clamorosamente fallito. E non si capisce perché i sudditi dovrebbero continuare a lasciarsi guidare da una classe dirigente fallimentare. Per evitare un salto nel buio? L'alternativa è la certezza di venire massacrati da politiche che tutelano solo gli oligarchi e distruggono il resto della popolazione. La nuova legge sul lavoro imposta dal petit non e' in linea con il massacro sociale voluto dal bugiardissimo. Ma almeno i francesi sono scesi in piazza a protestare mentre i giovani italiani, quelli più penalizzati dal jobs act, scendevano in piazza per conquistare l'ultimo smartphone o per ottenere un autografo da Saviano. Forse convinti di ricevere il famoso assegno da 500 euro. Il bugiardissimo conta su queste pecore per vincere il referendum. Una scommessa rischiosa.

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