giovedì 13 luglio 2017

Distruggere l'Eur per nascondere il fallimento sui migranti

Di successo in successo la politica internazionale del governo Gentiloni, almeno a sentire le fantasiose ricostruzioni di politica estera del Tg5 o delle reti Rai. Sarà per questo che tutta l'Europa, con il francese Macron in testa, ha spennacchiato Gentiloni e la vergognosa politica italiana sui migranti. L'Europa, legittimamente e intelligentemente, pretende i rimpatri di chi non ha diritto a restare, cioè più dell'80% di chi arriva, secondo Macron. Ma l'Italia delle coop non rimpatria nessuno e pretende che gli altri Paesi si facciano carico di questo delirio falsamente umanitario e realmente legato a sfruttamento e speculazione. Così, per nascondere il fallimento in politica estera, interviene Fiano con la sua legge per eliminare la libertà di pensiero. E a lui si aggiunge l'amica degli invasori, quella Boldrine che sogna di abbattere tutti i simboli del fascismo. Cominciamo con il Foro Italico e proseguiamo: Eur, città di fondazione, ponti, strade, ferrovie. Com'è possibile che l'Italia democratica e antifassssista possa tollerare le belle e comode case popolari costruite nel triste Ventennio? Quando la repubblica democratica e antifasssista ha realizzato orrende costruzioni dove stipare chi ha bisogno di un alloggio popolare? Si tratta di un chiaro esempio di propaganda antidemocratica. Dunque abbattiamo i palazzi del tempo ed evitiamo imbarazzanti confronti. Ma, soprattutto, evitiamo di affrontare i temi del lavoro, delle migrazioni, della povertà, del crollo culturale. Armi di distrazione di massa contro ogni possibilità di analisi della realtà. Tra l'altro il rifiuto europeo di accettare la follia italiana sui migranti è la migliore pubblicità per l'Unione. Perché dimostra che i fallimenti nostrani non sono sempre imputabili a Bruxelles ma sono frutto della scemenza nostrana. E dimostra anche una cosa che, in fondo, tutti sapevamo perfettamente: la totale incapacità di Alfano che, benché nessuno se lo ricordi, è ancora il ministro degli Esteri

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