martedì 23 gennaio 2018

Italia bocciata per qualità della vita

"Come si vive bene in Italia, signora mia, da nessuna altra parte del mondo". Ci siamo cullati per anni in questa illusione. Poi, con la globalizzazione, sono arrivati anche i confronti e le classifiche internazionali. E ci siamo risvegliati. L'Italia del grande rilancio del bugiardissimo e di Gentiloni ha preso un così grande slancio che è finita fuori dalle prime venti posizioni. Un dato che è emerso al Forum degli oligarchi a Davos. Certo, possiamo consolarci con il primo posto nella classifica per arte, tradizioni, cultura. Cioè per tutto quello che hanno lasciato i nostri avi. Poi, però, si passa all'attualità e son disastri. Non stupisce la bocciatura della capacità imprenditoriale dei nostri capitani d'industria. Solo i giornali di servizio italiani raccontano meraviglie di un mondo industriale che vanta qualche eccellenza (Ferrero, per fare un esempio) e tanta mediocrità (Montezemolo, per fare un altro esempio). Così come è nota l'incapacità di attrarre investimenti seri. Però sulla qualità della vita ci si era sempre illusi. Almeno a livello ufficiale. Perché chi vive nelle periferie in balia della criminalità sapeva benissimo che la qualità della vita era pessima. Grazie a magistrati politicamente corretti che se ne fregano delle difficoltà degli italiani. Ma anche la precarietà non aiuta a migliorare la qualità della vita, neppure retribuzioni sempre più basse, una sanità che peggiora quotidianamente, servizi pubblici ridotti, burocrazia asfissiante. Con milioni di italiani ridotti alla povertà o a rischio di finire nella fascia di chi non ce la fa più, era difficile immaginare di ottenere posizioni di rilievo nella qualità della vita. Eppure i giornalisti di servizio riescono pure a stupirsi. Si tratta di capire se si tratta di malafede o di incapacità di vedere e capire la realtà degli italiani normali. Forse la frequentazione del potere, seppure con ruoli di servizio, impedisce di accorgersi di ciò che accade davvero.

2 commenti:

  1. Amara realtà che, io, in un mio post di stamattina, ho sintetizzato, più o meno, così: "Per scoprire che la qualità della vita, in Italia, è scadente, non occorrono indagini particolari; basta essere cittadini italiani."

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