venerdì 4 maggio 2018

Il Pd sconfitto torna protagonista

Il trappolone del bugiardissimo ha funzionato. Il Pd, grazie ad una pessima stagione di governo, è stato spazzato via dagli elettori. Ma, grazie ai giochini di palazzo, è tornato protagonista. Una pessima legge elettorale ha fatto il resto, impedendo di formare un governo che potesse rispecchiare il voto degli italiani. Il bollito di Arcore è riuscito nel suo intento di impedire un governo tra Lega e 5 Stelle ma ora guarda con preoccupazione ad un eventuale ritorno immediato alle urne. Perché i risultati del Friuli Venezia Giulia sono stati chiari: Forza Italia è la ruota di scorta della Lega. Al Nord, ma in prospettiva anche al Centro Sud. Il voto del Molise e del Friuli Venezia Giulia ha però evidenziato anche una crisi dei grillini. La conduzione del gioco di Gigino Di Maio per la formazione di un governo non è piaciuta alla base. Non sono piaciuti i cambi nel programma su temi importanti come le alleanze internazionali ed i rapporti con l’Europa. Non sono piaciuti i candidati sul territorio. Quanto alla Lega, è cresciuta in modo impressionante ed è chiaro che stia fagocitando Forza Italia mentre il ruolo di Meloni e Fdi resta marginale, irrilevante. Salvini, però, ha difficoltà a capitalizzare i successi regionali. Nessuna grande idea è ancora emersa dalle Regioni guidate dal centro destra, nessun progetto. Non da Molise e Friuli, dove si è appena votato. Ma da Lombardia, Sicilia, Liguria.  Dovevano essere le basi di un trionfo nazionale, sono rimaste alla solita routine. Un gravissimo errore. Che permette al bugiardissimo di uscire dall’angolo, dal cul de sac dove si sperava restasse confinato. Invece ha dimostrato di sapersi muovere ancora. Nonostante i pessimi risultati alle elezioni nazionali e poi in quelle regionali. Un Pd che non sa governare ma che può impedire agli altri di farlo. Con personaggi impresentabili, come Serracchiani o Maria Elena Etruria, che vengono imposti ugualmente. Grazie ad una informazione schierata, ma questo è un merito del bugiardissimo ed un demerito degli avversari che non sanno gestire il problema dell’informazione .

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