martedì 15 maggio 2018

Tutti muti sulla strage di palestinesi voluta da Trump

Le primavere arabe hanno fatto sollevare il mondo perché i regimi locali avevano assassinato alcuni manifestanti. Israele ammazza, in un colpo solo, più di 50 manifestanti palestinesi, con oltre 2mila feriti, ma il mondo non si solleva. Il massimo dell’indignazione è rappresentato da quella farsa che è l’Unione europea che invita alla moderazione. E tacciono i responsabili del Giro d’Italia che han fatto partire la gara da Israele: i soldi non hanno odore, neppure quello del sangue. Trump, quello tanto bravo ad esportare la democrazia ed a minacciare chi colpisce i civili, provoca gli scontri con i palestinesi e se ne frega delle conseguenze. O forse no. Sono proprio queste le conseguenze che voleva provocare perché agli Stati Uniti fa comodo un Mediterraneo in perenne subbuglio. Così la Russia è impegnata su questo fronte e non disturba il duopolio Usa-Cina sul Pacifico, così l’Euroa deve affrontare una perenne emergenza e non può rappresentare una minaccia per i traffici americani, così i Paesi arabi si distraggono dai problemi interni, così il prezzo del petrolio sale, così i trafficanti di armi godono. E così il genero di Trump è felice perché vede ammazzare un po’ di odiati palestinesi. Strano che Mattarella non abbia nulla da dire, visto che ormai interviene su qualsiasi argomento. Inutile, ovviamente, attendersi un commento da quello che è tutt’ora il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. E tacciono anche tutti gli altri protagonisti del governo ancora in carica. Boldrine è troppo impegnata a discettare di Iva sugli assorbenti, Grasso è sparito dalla scena. Tace il centro destra, forse Gelmini sta studiando per scoprire se i tunnel di Gaza sono collegati con il Gran Sasso e con Ginevra. E pazienza se la strage continua.

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