mercoledì 6 novembre 2013

Ed ora la Casta ha, finalmente, paura

Ed ora hanno paura. E' bastato che un pugno di commercianti ambulanti di Torino bloccasse i binari ferroviari, per scatenare il panico tra i boss della Casta italiana. Protestavano, gli ambulanti, contro la indegna manovra che innalza alle stelle le tasse sui rifiuti. E poi, proprio a Torino. Dove è stata imposta la raccolta porta a porta (con spese per i condomini che devono pagare qualcuno affinché, nei giorni ed alle ore indicate, porti fuori la spazzatura prevista mentre la gente del palazzo è a lavorare), dove è stato costruito un mega inceneritore che non solo avrebbe dovuto ridurre la spesa per la raccolta rifiuti, ma avrebbe dovuto consentire al Comune di far cassa. Macché, la Casta con a capo il sindaco Fassino ha deciso per folli aumenti. Un premio a chi differenzia ed a chi si fa inquinare (ma poco poco) dall'inceneritore. Però la Casta ha paura. E scatena, ovviamente, le sue truppe massmediatiche per criminalizzare gli ambulanti. Perché la Casta, questa Casta, ha la fortuna di avere a che fare con gli italiani. Incapaci di una ribellione collettiva. Se un ambulante sciopera e blocca i binari, ce ne sono due che approfittano del banco chiuso per vendere di più. C'è l'impiegato che si indigna perché bollerà in ritardo, c'è la madama che scrive ai giornali perché voleva andare a fare shopping a Milano. Disagi intollerabili. Mentre, per questo popolo bue, sono molto più tollerabili le tasse che distruggono il Paese, che creano i record della disoccupazione, che portano alla chiusura delle aziende. Per fortuna, però, la codardia italiana non è generalizzata in Europa. E le Caste europee stanno già correndo ai ripari. Schroder dichiara pubblicamente che con questa austerità l'Europa muore. Meglio tardi che mai. Ma non è stato folgorato sulla via di Damasco. Molto più semplicemente è stato illuminato dai sondaggi elettorali. Quelli francesi, innanzi tutto. Se alle elezione europee il Fn di Marine Le Pen dovesse diventare il primo partito di Francia, la situazione potrebbe esplodere a Bruxelles. Già l'Ungheria è persa, a prescidere dalla vittoria del premier Orban o della destra di Jobbik. E crescono le forze contrarie alla EuroCasta, agli euroburocrati, agli eurobanchieri, agli euroidioti. Si affacciano le richieste - dai partiti della Casta, non dalle opposizioni nazionali - di rivedere la soglia del 3% e quella dell'indebitamento al 60%. Certo, Saccomanni ed i suoi compari non se ne sono accorti. Marciano, nel governo Alfeta, verso la rovina completa dell'Italia, nel nome dell'Europa e dei mercati. Ma rischiano di ritrovarsi a fare i conti con gli altri mercati, quelli veri, quelli delle bancarelle. Quelli che possono portare la protesta dai binari di Torino ai palazzi di Roma. Difficile, per la vigliaccheria ed i piccoli interessi ottusi degli italiani, ma non impossibile. Nella peggiore delle ipotesi si dovrà attendere primavera, guardando a Parigi.

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