mercoledì 27 novembre 2013

La decadenza di Berlu non è la battaglia delle Termopili

Il giorno della decadenza. Di Berlu, certo, ma la decadenza di questo Paese è iniziata già da tempo e non si arresterà certo domattina. D'altronde è sufficiente analizzare l'eccesso di voti per la fiducia ad una manovra senza senso per rendersi conto che questa gente, tutta questa gente, è da cacciare. Pronti a vendersi sulla base di calcoli personali, senza un'idea, senza un briciolo di senso di appartenenza. Senza dignità e senza neppure la decenza di farsi da parte. Falliti di ogni risma che son pronti a ricominciare. Gente che urla contro la buffonata del cambio di nome alle tasse di sempre e poi si limita a cambiare il nome ai partiti di sempre. Ma ora Berlu decade e tutto sarà diverso. C'è da fidarsi. Perché la banda Vedrò ricostituirà la balena grigia post Dc, ma sarà diverso, perché magari imbarca pure Fini (ed il cognato no?). Perché Aledanno, dopo i disastri combinati come sindaco di Roma, ha nuove ambizioni con gli amici di sempre ma con una sigla diversa. Perché la sinistra (sinistra? Il povero Lenin si sta rivoltando nel suo mausoleo) si affida al finanziere Davide Serra che utilizza il pupazzo Renzi per annientare l'Italia. Sarebbero stati sicuramente meglio i cosacchi in piazza San Pietro. La Lega non si sa più quale sia e cosa sia, i movimentini autonomisti-indipendentisti son pronti a sfasciarsi perché arriva sempre qualcuno più duro e rigoroso dei duri e rigorosi. Meno male che ci sono i grillini. Quelli che si confrontano con gli extraterrestri e quelli che cercano un osso da rosicchiare gettato dal Pd. Quelli che vogliono abbattere le frontiere forse perché son convinti che extracomunitari ed extraterrestri siano la stessa cosa. Poi arriva Grillo, li cazzia (giustamente) tutti e li rimette sulla retta via sino a quando non rispunta un altro che teme i microchips sottopelle. E non è che vada meglio in periferia. Con un ex Dc piemontese che tenta di fare a botte in consiglio regionale con un ex Pci. All'ospizio hanno più forza e coraggio, ma basta una spintarella per fare urlare qualche collega che invoca il rispetto. Dell'aula? No, dell'essere umano così duramente violato. No, non si può più andare avanti con questa gente. Il mondo cambia, le formazioni politiche nascono, crescono, si aggregano, muoiono. Ma sulla base di proposte, di idee, di quelle ideologie così temute dai media di servizio italiani. Noi siamo alle prese con quella che Vecchioni ha definito "demofollia". La banalità assoluta, il nulla cosmico. Denunciato da un cantante, irriso da un comico come Crozza. Ma loro, i piccoli idioti, non mollano. Fanno decadere Berlu, e si sentono gli eroi delle Termopili.

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