venerdì 21 febbraio 2014

Crepate di fame ma spendete

Non basta più Carlo De Benedetti per convincere i riottosi a far parte della squadra di governo del burattino Matteo? Il premier incaricato è sempre alle prese con la scelta dei ministri, proprio in un'Italia dove tutti si erano sempre scannati per conquistare una poltrona. Ma forse questa volta c'è più timore perché si sa già che la ripresa - millantata prima dal grigiocrate Monti, poi dalla banda Vedrò con Saccomanni in testa ed ora dai supporter del burattino - non è né imminente né sicura. Tasse, tasse e ancora tasse, vogliono gli esponenti rigoristi del Pd. Ed i padroni della Kamchatka spacciati per politici di Scelta Cinica. Tasse per gli altri e sgravi per loro. Eppure, con una guida come De benedetti, non dovrebbero avere dubbi e perplessità: la ricetta dell'Ingegnere ha spazzato via l'economia di Ivrea e del Canavese, ora si potrà estendere il suo modus operandi a tutta l'Italia. Con la benedizione di Berlu, poco oppositore e tanto responsabile. Ma la ripresa c'è. Lo certificano gli economisti di area. Se non ce ne accorgiamo è perché siamo ciechi, timorosi, remiamo contro. Lo spiega Mario Deaglio, sì proprio il marito dell'ex ministro della Dis occupazione Elsa Fornero. Basta convincere il signor Rossi a spendere o investire, assicura sul quotidiano del "Sistema Torino", noto come "La Busiarda". Perché mai questo ottuso signor Rossi non si convince a spendere? Sarà perché la riforma che porta il nome della signora Deaglio ha creato milioni di disoccupati? Sarà perché grazie alla riforma Fornero nessuno ha più la certezza di avere un lavoro domani? Ed in questa situazione diventa difficile spendere e credere nel futuro. Sarà perché, grazie alla signora Deaglio-Fornero le pensioni italiane non bastano a sopravvivere e figuriamoci se consentono di aumentare le spese? Ma loro sono fatti così. Impongono la povertà agli altri, ma pretendono che i nuovi poveri spendano come prima, più di prima. Impongono regole assurde, provocano centinaia di suicidi, ma si trincerano dietro l'ipocrisia che "la legge è legge" e, dunque, va rispettata. Se qualcuno si uccide, tutt'al più, possono spedire il John Elkann di turno a spiegare che forse era poco aggressivo ed ambizioso. O forse era schizzinoso, come spiegava l'ex ministro Fornero. E se la legge è legge, giusto che venga colpito il pizzaiolo che si faceva aiutare dalla moglie e che, di fronte alla megamulta imposta dalla legge, si è ucciso. Molto più ingiusto se si dovesse intervenire contro qualche società dell'Ingegnere solo perché inquina e, secondo un magistrato, provoca decine e decine di morti. La legge è legge, ma non per tutti.

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