giovedì 23 giugno 2016

Europa, si cambia comunque

Signori, si cambia. Comunque vada il voto in Gran Bretagna - con brogli o senza, a seconda dei voleri della City e degli speculatori - l'Unione europea non potrà più essere la stessa. Per evidenti ragioni, se Londra deciderà di uscire. Ma anche se il voto sancisse la permanenza. Perché le concessioni ottenute da Cameron hanno creato un divario indecente tra la Gran Bretagna e gli altri 27 Paesi. Concessioni in termini di denaro, ma anche sotto l'aspetto sociale e legale. In pratica, pur di ottenere il sostegno del premier britannico, l'Ue ha creato un mostro istituzionale, con un Paese libero di fare ciò che vuole e gli altri soggetti a norme e regolamenti assurdi, demenziali. Per quanto tempo i governi dell'Europa Centro Orientale accetteranno queste discriminazioni? Quanto ci vorrà prima che Budapest pretenda, giustamente, di avere mano libera sul l'invasione di clandestini, proprio come Londra? I sostenitori dell'Unione spiegano che solo un'Europa forte e grande, dunque unita, può giocare un ruolo determinante nella partita globale. Un'Europa in grado di trattare da pari a pari con Mosca e con Pechino, per non essere serva di Washington. Tutto vero, ma cosa se ne fanno i popoli europei di un'Unione che è stata solo in grado di impoverirli e non a causa di un destino cinico e baro ma per colpa di una classe dirigente europea inetta, incapace o venduta? Una classe dirigente fallimentare sulla politica estera (Mogherini e' il simbolo dell'irrilevanza), con posizioni ed interessi opposti tra Francia e Italia sulla questione libica ma con altrettante divisioni su ogni dossier. Fallimentare in politica economica, fallimentare perché succube del politicamente corretto che è davvero il male assoluto. Una classe dirigente pronta a svendere i popoli per la firma del Ttip. Questa è l'Unione europea reale. Nulla a che spartire con il sogno di un'Europa forte e libera. È vero che le regole imposte da Bruxelles, con i controlli conseguenti, impediscono a Paesi come l'Italia di procedere nell'autodissoluzione provocata dai furbetti di ogni risma. A partire da quelli che fregano i posti nelle code, per sentirsi più intelligenti (l'unico momento in cui sentono di esistere), sino ad arrivare ai palazzinari, agli industriali che cercano di fregare i fondi europei senza averne diritto per poi licenziare i lavoratori in nome del diritto al guadagno. Tutto vero, certo, ma l'Europa dei popoli non può essere soltanto l'Europa dei gendarmi che colpiscono giustamente i furbetti ma ignorano, ingiustamente, i crimini dei banchieri.

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