mercoledì 7 giugno 2017

Ius Soli, per evitare di dover espellere terroristi e spacciatori

Finalmente abbiamo anche il terrorista dell'Isis italiano. Italo-marocchino in realtà. Ma uno dei terroristi che hanno attaccato Londra aveva comunque anche la cittadinanza italiana. Dunque non poteva essere espulso benché sospettato di essersi avvicinato all'Isis. Nel suo caso, avendo una madre italiana, non c'era neppure bisogno dello Ius soli, il demenziale principio di sradicamento che il parlamento italiano si appresta ad introdurre grazie al centro sinistra ed ai grillini. Dunque tutti italiani, basta nascere qui o arrivare da bambini. Dopodiché si può fare di tutto senza più rischi di venire cacciati. Non che le istituzioni italiane si siano impegnate più di tanto, sino ad ora, per far rispettare le leggi ed in particolar modo i decreti di espulsione. Così una grande risorsa in arrivo dall'Africa ha potuto rapinare e poi sequestrare un ragazzino ad Omegna (Piemonte del Nord) e, quando è stato arrestato si è scoperto, nell'ordine, che proveniva da un Paese dove la guerra non c'è, che era appena stato fermato ed immediatamente rilasciato per spaccio di droga e  che non era neppure al suo primo inconveniente criminale. Ovviamente era libero di girare per l'Italia. Ce lo chiede l'Europa? No, ce lo chiedono i drogati che si rivolgono allo spacciatore. Di espulsioni neanche a parlarne. Ma con lo Ius Soli non si porrà neppure più il problema. Tutti fratelli. Da mantenere. Liberi di spacciare o di preparare attentati, senza il rischio di essere rimandati a casa loro dove autorità più serie li manderebbero in galera e senza troppi comfort. Per quanto ormai scarica come arma, la prospettiva di espulsione restava ancora un deterrente. Ora scomparirà. Tutti in Italia, a beneficiare di un welfare che è stato pagato dai genitori del ragazzino derubato e sequestrato ad Omegna. Ma a beneficiarne sarà il suo aguzzino

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