lunedì 12 giugno 2017

Perde Grillo, ma anche Berlu che sognava l'inciucio

Alle elezioni amministrative il flop dei 5 stelle è evidente. E Chiara Appendino, sindaco di Torino impegnata ad accordarsi con i poteri forti a partire dalla famiglia Agnelli-Elkann ed entourage vari, ha non poche responsabilità dopo gli incidenti nella piazza subalpina. L'immagine di governabilità pentastellata è andata in frantumi mentre il sindaco e consorte erano ospiti degli Agnelli nello stadio di Cardiff. Ma il grande sconfitto non è Grillo, bensì Berlu. Il successo del centro destra in molte città, dal nord al sud, rappresenta la clamorosa sconfessione dei progetti di inciucio di Berlu con il bugiardissimo. Agli elettori l'inciucio non piace. Vogliono un centro destra compatto per governare in prima persona, non per farsi guidare dal bugiardissimo e dal Pd o dai tecnocrati come Draghi che tanto entusiasma il bollito di Arcore. A Berlu non è bastato il grigiocrate Monti, agli elettori sì. E non vogliono ripetere la disastrosa esperienza. Ovviamente il voto amministrativo è molto diverso da quello per le politiche. E i grillini possono tranquillamente ritornare in partita. Soprattutto se il centro destra non riuscirà a proporre un programma di governo credibile e condivisibile. Tenendo conto che il bugiardissimo ha già ottenuto in questa tornata elettorale Il sostegno degli scissionisti di Mdp. E in vista delle politiche riproporrà l'alleanza con tutto ciò che sta a sinistra del Pd, da Mpd di Bersani e D'Alema sino ai gruppi che fanno capo a Pisapia e compagni. In questo scenario il bollito di Arcore dovrà decidere se puntare sulla possibile vittoria, mettendo fine al sostegno che le sue TV assicurano al bugiardissimo, oppure se insistere sulla possibile alleanza - ma in posizione subordinata - proprio con il bugiardissimo. Insistendo con l'appoggio delle TV Mediaset affidate a Piersilvio e con quello di Mondazzoli sotto la guida della figlia Marina. Ma anche a destra di Berlu occorrerà confrontarsi con la realtà. Prendendo spunto da ciò che è successo in Francia. Marine Le Pen ha perso perché ha sbagliato campagna elettorale. Ha puntato troppo sull'uscita dall'euro e dall'Europa, mentre i francesi volevano risposte sull'invasione e sull'economia famigliare. E lo stesso è avvenuto in Gran Bretagna dove il laburista Corbyn, considerato un perdente incapace, ha compiuto una grande rimonta puntando su una riforma economica e sociale in netto contrasto con il pensiero unico obbligatorio che  vuole povertà e sfruttamento. Corbyn ha stravinto tra i giovani. Un segnale chiaro per le opposizioni in Italia. Che dovranno anche trovare il modo per far conoscere le proprie proposte, se mai riusciranno a formularne una.

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