martedì 15 gennaio 2013

Bersani pronto all'inciucio con Monti. Macelleria in salsa sociale

Bersani scopre che non si governa con il 51%. E sa che, comunque, al 51% non si avvicinerà neppure. Che fare, allora? Ma si apre a Monti, ovviamente! E la crescente povertà provocata dal Grigiocrate? Va beh, un piccolo errore di inesperienza. Ma si sa, nessuno è perfetto: facciam finta di nulla e avanti insieme. Verso l'infinito e oltre. Certo, ci sarebbe anche quel fastidioso dato relativo al record di disoccupati in Italia. E il disastro della disoccupazione giovanile. Effetti inevitabili di un'oscena riforma Fornero. Ma si può passarci sopra, in nome della governabilità. D'altronde Ichino, ispiratore della riforma, era del Pd ed è passato al servizio di Monti. Siam tutti fratelli. E gli esodati della Fornero? D'accordo, sono centinaia di migliaia, ma basta non parlarne più e le tensioni si eliminano. Come si è fatto con i suicidi per disperazione economica: chi ha perso il posto o è stato distrutto da Befera può continuare ad ammazzarsi, tanto i giornali non lo scrivono e Monti candida il leader di Equitalia per un ministero. Lo sviluppo? Indubbiamente è un problema, quando c'è di mezzo Monti. Ma lo sviluppo non deve essere un mito. "Siate ragionevoli, chiedete l'impossibile" si sosteneva nel '68. "Siate ragionevoli e non chiedete nulla", è ora lo slogan di questa ammucchiata. Sobria e rigorosa anche nella definizione delle liste. Un tantino familista, quando Monti piazza suocero e genero nello stesso territorio. Ma si sa, la sua è la lista degli oligarchi e non è che i super ricchi abbondino. Resta solo un piccolo insignificante problema: Vendola. Lui ed i suoi continuano a ripetere di essere alternativi a Monti. Che brutta cosa. Però Vendola non ha ancora capito la differenza tra élite e oligarchia. Magari non capisce che se sei alternativo non dovresti essere alleato. Bersani gli spiegherà che basta essere vestiti diversi per essere alternativi e tutti insieme verso il nuovo governo della macelleria sociale.

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