mercoledì 23 gennaio 2013

Monti con il guru di Obama per nascondere i record negativi

Sarà l'effetto del guru della comunicazione di Obama prestato a Mario Monti. Ma ormai la campagna elettorale dell'orrendo Grigiocrate sta assumendo colori forti. "Ho grande sfiducia nei confronti delle coalizioni di Berlusconi e Bersani", tuona dalla sedia del compiacente Floris. Poi, però, getta ponti in vista di un accordo con il Bersani che non ispira fiducia. Perché i guru avranno le loro idee e Monti sarà pure il commesso delle banche, ma la pratica dell'inciucio è una tipicità italiana e mica possiamo abbandonarla perché ce lo chiede l'Europa o uno yankee. Questo spiega anche l'innaturale alleanza con Dellai, il presidente autonomista del Trentino. E pure quella con i sudtirolesi della Svp. Perché da un lato Monti incassa l'appoggio di chi fa l'autonomista nel Nord Est, e dall'altro il Grigiocrate va in tv e spiega che bisogna riformare la Costituzione e togliere poteri alle Regioni. Perfetto esempio di autonomismo. D'altronde gli euroburocrati che lo guidano non possono mica mettersi a commissariare tutte le Regioni. Meglio un commesso a Roma che provveda per conto loro. Ma forse l'effetto del guru si nota anche nelle menzogne propinate agli intervistatori di comodo: l'Italia, anche prima di lui, cresceva meno rispetto al resto d'Europa. Oddio, in sè non è una bugia. Ma quello che Monti, e gli zerbini di fronte a lui, fingono di ignorare è che prima di Monti l'Italia cresceva meno, con il Grigiocrate l'Italia arretra di più. Non è una differenza di poco conto. In un solo anno di governo Monti l'Italia ha visto i redditi arretrare ai livelli dell'86. I consumi sono tornati ai livelli di 15 anni fa, nei soli primi 9 mesi del 2012 hanno chiuso 218mila aziende artigiane. Ma anche la disoccupazione è cresciuta a ritmi record. Questo è il Monti vero, con o senza il guru. Che, con le sue magie americane, potrà portare al voto più pecore cieche e sorde, ma non migliorerà di certo la situazione dell'Italia.

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