mercoledì 9 gennaio 2013

Rinnovamento della politica? Non pervenuto nelle liste

Che grande rinnovamento per la politica italiana! Il Pd organizza le parlamentarie, per dare a tutti una lezione di democrazia. Bene, bravi, bis! E tutti i giornali ad esaltare la grande prova coraggiosa e democratica. Così coraggiosa e democratica che ora, quando si scorrono gli elenchi dei candidati, si scopre che i posti più sicuri saranno garantiti ai paracadutati che non hanno partecipato alle preselezioni. Ci sarà Corradino Mineo, premiato per l'assoluta faziosità dimostrata alla direzione di Rai News. Ci saranno nomi noti e amici degli amici da garantire. E chi si era illuso per l'ottima performance alle parlamentarie? Si arrangerà con qualche strapuntino di consolazione: il sottobosco mica è stato eliminato. Ed il superdemocratico Vendola? Uguale a Bersani. Fa svolgere le parlamentarie e poi colloca i suoi raccomandati, cancellando di fatto i candidati scelti dalla base. Inutile sprecar tempo con le liste Monti: i rappresentanti dei super ricchi affiancati da chi cerca nuova visibilità e dai volti nuovi della politica. Come Fini, Casini, Bocchino, Buttiglione. Eh sì, un vero rinnovamento. Per fortuna che Silvio c'è. E che piazza il suo 50% di candidati della società civile. Particolare irrilevante: li piazza in fondo alle liste, in modo che non possano essere eletti. Nelle prime posizioni, ovviamente, figurano i vecchi esponenti e le fedelissime amazzoni. Ma allora il rinnovamento arriva dai partiti nuovi, come Fardelli d'Italia. Macché. Fratelli e Sorelle son sempre gli stessi. La Russa, Crosetto, grandi novità davvero.. E la società civile del centrodestra? Non pervenuta, probabilmente non piace e non interessa. Ma in fondo non interessa davvero a nessun partito. Gli ex esponenti di Confindustria imbarcati da Bersani serviranno come foglie di fico per nascondere le posizioni di Fassina perché, in caso contrario, la stessa esistenza del Pd non avrebbe più senso. Gli elettori del Pd stanno con Fassina, non con Galli. Mentre gli elettori del centrodestra non sanno neanche più con chi stare. E la Lega Nord? Ripresenta i suoi parlamentari uscenti. Che abbiano lavorato bene o male, o non si siano distinti per nulla, poco importa. Tanti peones, in ogni schieramento. E nessuno spazio a chi, davvero, arriva dal mondo del lavoro.

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