mercoledì 6 febbraio 2013

La coppia di fatto Monti-Bersani non adotta Vendola

Una coppia di fatto, quella tra Monti e Bersani, che non ha però la minima intenzione di adottare il povero Vendola. Rimasto orfano, il leader del Sel, di quel papà Pierlu su cui contava per affacciarsi sul grande palcoscenico del governo. Invece niente, nisba, nulla. La tela del ragno Grigiocrate l'ha avviluppato e digerito. E ora si possono spiegare finalmente gli avvenimenti che si sono succeduti. Il centrosinistra, ossia l'ex coppia Bersani-Vendola, navigava su rotte sicure verso la sicura vittoria. E anche il ritorno in campo di Silvio-faccia-di-gomma non creava grandi problemi. Mentre la stella di Monti, Montezemolo e Montecarlo-Fini si appannava progressivamente. E allora, guarda la coincidenza, spunta fuori la vicenda MontePaschi. Che coinvolge il Pd, ma mica tanto. Quel poco che basta per ridurre i margini del centrosinistra. Monti non infierisce, Bersani finge di non ricordare il ruolo di Draghi e della Tarantola. Volemose bene in salsa omertosa. Io so ma non parlo, tu parli poco e svii. Conclusione? Un abbraccio tra Monti e Bersani. Ce lo chiedono i mercati. Ce lo chiede l'Europa. Non si sa se ce lo chieda anche l'Italia, ma questo mica è importante in un Paese sotto commissariamento. E Vendola? Sbraita, cerca di farsi notare, avvisa, avverte, avanza qualche richiesta che nessuno ascolta. D'altronde cosa può fare il tapino? Allearsi con l'Ingroia che riesce ad essere noioso persino quando si incazza? Rispolverare il patetico Ferrando che non è neppure riuscito a capire che non siamo al tracollo del capitalismo ma alla fase di trionfo del capitalismo più abbietto, legato solo alla speculazione finanziaria? Non ha grandi chances, Vendola. O se ne va sbattendo la porta o accetta uno strapuntino in cambio della rinuncia all'intero suo programma, a partire dalla difesa dell'articolo 18 e dalla tutela dei lavoratori. Mentre la coppia di fatto avrà la benedizione di Berlino e di Francoforte, del Fmi e della City. Povero orfanello Vendola. Ma, soprattutto, povera Italia

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