martedì 26 febbraio 2013

L'exploit di Silvio non è una vittoria della destra

Una flessione di 16 punti percentuali del pdl, dimezzati i consensi alla Lega Nord ed all'Mpa. E la destra dello schieramento vede i Fradelli d'Italia sulla soglia del 2% mentre tutti gli altri movimentini, dentro e fuori lo schieramento berlusconiano, non vanno oltre i prefissi telefonici dello zero virgola. Eppure, di fronte all'incredibile exploit PERSONALE di Silvio Berlusconi, qualcuno si illude che il centrodestra sia vivo a livello politico. E persino che sia viva la destra. Si confonde, e non sempre in buona fede, un dato personale con un dato politico. Berlusconi ha ripreso in mano un partito sull'orlo del baratro. Affidato colpevolmente ad Alfano dallo stesso Berlusconi. Ed è stato il cavaliere a recuperare: 6-7 punti. Grazie al silenzio imposto ad Alfano ed alla banda dei lettiani pronti ad ogni inciucio e ad ogni resa. Non a caso il nefasto Capezzone è stato rispolverato e ripresentato in pubblico solo dopo la chiusura delle urne. Per tranquillizzare i poteri forti che lo impongono in un Pdl che non dovrebbe aver nulla a che fare con simili personaggi. Invece ritornano. Pronti a far da pontieri per il grande inciucio con il grande sconfitto, Pierlu Bersani. Un leader assolutamente inadatto per fare il premier (beh, se l'ha fatto anche Monti, forse..) e che ora vede profilarsi l'ombra di Renzi. Pdl e Pd insieme per frenare lo tsunami di Grillo. Ma su quali basi? Solo per mettere a punto una legge elettorale che vieti i simboli con più di 4 stelle o con un leader con un cognome che inizi per G? Su cos'altro possono accordarsi Silvio e Pierlu? Sulla riduzione delle tasse voluta dal cavaliere o sui sacrifici richiesti da Merkel attraverso Bersani? Sulla cancellazione di Equitalia, promessa da Silvio (e richiesta dai due terzi degli elettori, un dato che dovrebbe essere ricordato da tutti) o sulla promozione di Befera al ministero? Si accorderanno su un invito all'orrido Monti che puntava al 15% e ha superato a stento il 10? Ma poi, cosa succederà nel centrodestra? Chi si crogiola nella vittoria (o nella non sconfitta) dovrebbe pensare che il mondo non finisce oggi. E se si andrà presto a votare, non ci si può ritrovare con il perdente nato Alfano che richiama l'ottuagenario Silvio per altre promesse stratosferiche. La politica è un'altra cosa. Ed il successo di Grillo dovrebbe essere un monito sufficiente.

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